winter beach disco

Wbd

foto@Paolo Cipriani

Si chiamano Winter Beach Disco. L’album è After The Fireworks, We’ll Sail (Candy
Records-Audioglobe, 2008).
Suoni che vengono dall’underground, e rimandano all’hardcore. Sezione ritmica a un passo dal
respiro. Echi distorti, rarefatti. Sintesi di bassi. Storytellers dotati. Impazienti
di andare (“It’s Time To Go Now (…)” – Kayoko
& Cornelius
).
Si legge molto negli accordi veloci dei Winter Beach (Pink Shoes). La signorina Polly Jean
Harvey. La cinica distanza dei White Stripes (l’intervento
parlato in Panic At The Vineyard, la
dirompenza glam di It’s So Useless). Viene
in mente perfino la colonna sonora del film Jack
Frusciante è uscito dal gruppo
– sere con il vento in faccia, d’aria fredda.
A ubriacarsi di vita.
Pezzi istintivi, ragionati, attuali. Punk, garage,
lo-fi, indie rock, strumenti Antistar – come la tromba e il sax in Cut And Fit For You. La ghost-voice da
tenore, che invoca “Maria” sul finale di Mystery
Babylon Is Coming
. Asciutti e svegli, a sintetizzare il tempo che scorre
(la velocità di uscita, “Keep On Bettin’ On This” della bellissima Gardenale). Da dedicare alle stelle
infrante. Ai sogni caduti.
Per chi li conosceva già (indimenticabile il loro primo cd
auto-prodotto) godibilissima la versione 2000
di Gianni Bugno.
Trattenuta,
acuta, essenziale.
Tutto è
immediato “…And It’s Time For Now, Once Again…” (Taurus).
Sembra
non esserci più tempo per i WBD. E forse hanno ragione…

Le prossime date:
sabato 9
febbraio – Pescara @ Mono Spazio Bar
venerdì 22 febbraio – Villafranca
di Verona @ Arci Kroen

sabato 23 febbraio – Sesto San Giovanni
– MI  @ Garage

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