Quintorigo&Gatto play Zappa

Quintogatto-buona_low
“Francis” Zappa nacque a Baltimora nel 1940, papà originario di Partinico (Paleimmo), mammà italo-francese. A distanza di vent’anni+1 dalla morte, il genio musicale di Frank torna, e nel migliore dei modi. A tentare l’impossibile Quintorigo&Roberto Gatto play Zappa.
Il tour parte stasera dal prestigioso tempio del jazz Blue Note (qui info e prezzi biglietti). Prossima tappa 28/29 dicembre a Orvieto per l’Umbria Jazz Winter (qui info e prezzi biglietti).
Per i pochi che non conoscessero l’opera di Zappa l’esperienza potrebbe essere in effetti scioccante. Abituati al compulsivo presente di superficie ascoltare i brani proposti da Quintorigo&Gatto scompagina e restituisce musica all’incanto dei tempi asincroni e densi d’illusione e tecnica, della grandeur targata Usa di fin de siècle del Novecento, del secolo breve che troppo velocemente forse è fuggito, e sfuggito.
Se Zappa è stato meteora e quasi astronave, i Quintorigo montano su un caccia interstellare e passano in rassegna una selezione tutta personale dell’incredibile discografia zappiana, con l’innesto della solida base ritmica del maestro Roberto Gatto.
La selezione è ovviamente improbabile, come improbabile sarebbe catalogare Zappa, autore dall’insana propensione alla sperimentazione del tutto, prima che il dio Mercato imponesse vincoli e talent show, non solo alle masse ma agli artisti per primi.
Dalle melodie crossover alla classica, passando dai temi reggae-electro di “Lucille Has Messed My Mind Up” alla struggente “Uncle Remus” il pop mischiato a Bach, la voce blues alla way for happiness, forse persino il suono della tromba al John Denver degli anime di Miyazaki; fino ai tempi dispari e asimmetrici di “Zomby Woof”, perfetta costruzione violinistico cadenzata, con le voci graffianti che si inseriscono su tappeti sonori di chitarre distorte, ironia e senso della storia, vi sembrerà di assistere alle epiche passerelle di The Rocky Horror Picture Show; per non parlare delle classiche “Peaches en Regalia” dove le sinfonie orchestrali che Zappa aveva ereditato, rubato a Edgar Varèse (poiché arte è anche furto e illusione, osservare la realtà e rendere artificio, artifex, che non siamo che artefici ndr) si fondono con il piano cinese e i corni di ballate medievali; oppure scalando skyscrapers insieme al “King King” mostro bestiale più umano degli umani, o le allucinatorie provocazioni parlate-suonate di “Don’t Eat the Yellow Snow” fino alla rutilante epica title track dell’omonimo album “Uncle Meat”.
Dopo il progetto “Experience Hendrix” il gruppo romagnolo e il fine batterista ci portano dunque sulla Luna di Zappa. E non importa nemmeno se lo sbarco ci sia (stato) o meno. Gli alieni violini vi butteranno giù dalle vostre comode poltrone d’abitudine ai suoni convenzionali, gli striduli becchi delle note vi renderanno folli, sì per un momento solo, ma importantissimo, come per la Evey del V di Alan Moore. Partenze e ripartenze, il progetto “Around Zappa” di Q&RG è una monografia incompleta, imperfetta, scriteriata, storta e smidollata tanto quanto il meraviglioso mondo del geniale compositore.
La band dei Quintorigo al completo è composta da: Valentino Bianchi – Sax; Andrea Costa – Violino; Gionata Costa – Violoncello; Roberto Gatto – Batteria; Moris Pradella – Voce; Stefano Ricci – Contrabbasso. Il razzo parte stasera, da Milano, alle 21 al Blue Note. Countdown…