RObot COgnitivi COoperanti, la primavera dell’I.A.

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FonctionsEN

(versione estesa)


2050.
Pianeta Terra. Gli assetti climatici sono stabili dopo l’allarme Deep Impact 2. La specie umana convive
con robot umanoidi, droidi in grado di compiere lavori pericolosi, programmati
per aiutare le persone nello svolgimento delle mansioni quotidiane. L’umanità
ha creato e organizzato macchine dotate di (I.A.) intelligenza artificiale
superiore… Non è l’ennesimo finale alternativo dell’anime/manga Neon Genesis Evangelion (con i giganteschi
mecha da combattimento in modalità Berserk) o la saga di Guerre Stellari; né la trama del
racconto-film Io, robot di Isaac
Asimov. Ma, secondo gli ingegneri di Robotica, il nostro prossimo futuro!

Vittorio
Ziparo, 31 anni, svolge il post-doc presso il laboratorio RObot COgnitivi COoperanti dell’Università La Sapienza di Roma – Dipartimento di Informatica e Sistemistica A. Ruberti sotto la direzione del prof.
Daniele Nardi – Facoltà di Ingegneria. Insieme ad altri ricercatori, sviluppa
robot con un fine: creare macchine in grado di aiutare l’uomo. Per farlo,
partecipa da anni alla RoboCup, una competizione
che coinvolge le principali Università del mondo attraverso un campionato di
calcio tra robot (dal 1997 l’Italia ha vinto due volte) «Entro il 2050 la nostra
squadra di robot umanoidi batterà i campioni del mondo umani…»!

Attraverso
il gioco, gli scienziati si confrontano sulle evoluzioni della Robotica, il game è solo il primo passo verso
l’applicazione nella realtà, verso il futuro: «Nella costruzione di robot
sempre più umani lo scopo è
aumentarne la capacità di interazione» dice Vittorio «si parla di I.A. quando una macchina mostra un
carattere intelligente, determinato da un procedimento implementato, quando il
robot riesce a scegliere in base a opzioni programmate».

Dai
primi robot a ruote, al famoso cane-robot AIBO della Sony, fino all’attuale
modello umanoide NAO – costo circa 3.500 euro (prodotto
dalla società francese Aldebaran – dopo
che Sony sembra avere chiuso la sezione Ricerca),
il Mondo dei robot si sta espandendo
sempre di più: «tra 40 anni tutti avremo un robot, altro che PlayStation!». In USA
e Giappone (e Cina) molte società sono già alle curve di previsione per lo
sviluppo MKTG. La stessa Microsoft ha
già coniato il termine «personal robot» con il relativo software.

Robot

guarda i video



Al
momento le principali applicazioni dei robot umanoidi sono: «Rescue, soccorso

– secondo gli standard National Institute
of Standard and Technology
(NIST) il robot migliore è il più «indipendente»
(la Robotica autonoma). Questo
progetto, in collaborazione con i Vigili del Fuoco, servirà in futuro a salvare
vite umane grazie all’utilizzo di Multirobot o «sciami di robot» (il modello è
il formicaio o l’alveare) che in caso di calamità naturali, attraverso la randomizzazione e la ridondanza, mappino il territorio. Nella
Virtual Robots Competition un simulatore,
lo Unified System for Automation and
Robot Simulation
, usa l’engine di un videogioco per ricreare l’ambiente… i
modelli ZIG BEE inoltre sono dotati
di sensori in grado di creare una rete internet wireless (cfr. macchine UGV Murphy alle Twin Towers: SLAM – Simoultaneous Localization And
Mapping
).

Un
secondo ambito di sviluppo è la Robocup
at home
, «ovvero la Robotica domestica» dice Luca Iocchi, responsabile DIS
«un robot HRI (Human Robot Interaction)
con movimenti open loop. È un
progetto ideato soprattutto per aiutare i soggetti diversamente abili». Infine,
la Videosorveglianza: «a Venezia
abbiamo installato da poco dei robot-telecamera per la regolamentazione del traffico
marittimo sul Canal Grande: una visuale 3D
a effetto triangolazione («stereovisione») con una memoria in grado di
ricordare».

Robot dentro casa. Macchine che giocano.
Forme di intelligenza superiore. Il confine uomo/macchina sarà sempre delineato?
Per Vittorio «a differenza dei film di fantascienza (Blade Runner), ci sono limiti tecnologici che non verranno mai
superati: un robot si può sempre spegnere…». Nella progettazione dell’I.A. c’è chi prova a emulare il cervello
umano, altri la logica: «in ogni caso tutto parte da una domanda: cos’è
l’intelligenza? Per noi ingegneri (à la
Matrix) è apprendimento o, forse, in modo più pratico darsi degli obiettivi…». I
robot si ribelleranno? «L’uomo ci ha messo milioni di anni per evolvere, nei
robot muteranno le prestazioni e i parametri: se si sbaglierà la metrica della
programmazione, e questa degenererà, allora sì saranno possibili dei bug…ma un robot attaccherà l’uomo solo
se verrà programmato per farlo».

Ora
i sistemi vengono usati per lo più da polizia, istituzioni, autorità… Esiste il
timore che la tecnologia venga usata per creare un governo distopico (controllo
e repressione, come in V per Vendetta)?
«è un problema che non ci poniamo… se sviluppi tecnologia non puoi dargli
confini, esiste un confine etica/sviluppo legato all’uso!». L’uso dei robot
toglierà ulteriori posti di lavoro? «No. Si creeranno nuove professioni, ci
sarà una diversificazione dei compiti». L’uomo farà alcune cose, i robot altre…come
il droide protocollo D3-BO di Star
Wars.

Per
il Prof. Daniele Nardi «Molti colleghi non credono nelle competition… Credo invece
che giocare sia un modo per appassionare
i giovani e andare avanti nella ricerca. E poi alle competizioni mondiali, si
creano vere e proprie community…». Conclude Vittorio «quando la Robotica
entrerà nel mercato, compreremo dall’estero una tecnologia fatta da ricercatori
italiani costretti a emigrare all’estero».

L’unico pericolo della Robotica, insomma, sembra
quello di aver dato troppe aspettative nel passato e ora, dopo l’inverno dell’Intelligenza Artificiale,
siamo in attesa della primavera… Appuntamento con la RoboCup a Graz a giugno
2009.