Metallo e tamburi dal sottosuolo. Stalattiti, dune di sabbia, piramidi di luce e occhiali avveniristici, maschere ninja.
Che i materiali poi si utilizzino, servano e poi si riusino lo sappiamo, ma che diventino istallazioni e robot, e grandi navi intergalattiche, questo, non è detto. E’ quello che fa da anni la comunità dei Mutoid, con base a Santarcangelo di Romagna, collettivo che prende materiale inerte, e con il riciclo e il riassemblaggio di pezzi di metallo, fusoliere, attrezzi, costruisce reinventa scompone gli oggetti del reale per ri-costruire e riedificare un nuovo immaginario, spesso cyberpunk, o fantascientifico, ma non solo.
Nel coefficiente artistico di questa strana arte di ri-assemblaggio vive il corpo trasmutato, lo stesso concetto di mutazione che dà il nome al collettivo.Mutazione come riuso e contaminazione, dunque, ri-assegnazione di significato semantico e di corpi: prendendo un prodotto di scarto, infatti, quello stesso scarto diventa|può diventare la base per una nuova vita. Dietro le posizione artistiche dei Mutoid così possiamo intravedere l’etica del riciclo e dell’economia circolare così come la filosofia del transumanesimo cyber, l’articolazione della termodinamica applicata ai materiali.
Il 30-31 marzo e 1 aprile a Santarcangelo di Romagna si terrà il Mutoid Easter Experience, con le istallazioni del collettivo di Mutonia, ma non soltanto. La tre giorni si terrà allo storico Cocoricò, un labirinto di luci e suoni, perlopiù techno e club culture. Per saperne di più, info e costi qui.