blog diary Sardegna giorno 2 – kayak, fiumi, gente di tronchi e foglie

Oggi siamo partiti in ritardo da Tenuta Pilastru, poi però per fortuna lo abbiamo conservato, il ritardo.
All’arrivo sul rio Cedrino, canyon e rocce di migliaia di anni, con Supramonte Adventures, a seguire il corso del fiume in kayak: all’inizio la pagaiata va a zig zag, come le corse dei bambini. Alla scoperta. La ricerca del tempo perduto, avrebbe detto Proust.
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A pranzo da uno dei pastori di zona: pomodori e salsicce all’aria aperta, mangi carne che cuoce da 3 ore all’aria aperta e capisci che non hai capito niente, profumo di rosmarino nell’aria, il solito Defender a 9 posti appoggiato al monte, tanto per fare tardi anche al prossimo appuntamento. Tutto sommato per fortuna, perché il ritardo significa prendersi più tempo e anche sfuggirgli, contemporaneamente.

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Nel pomeriggio, sempre con il furgone rosso che – abbiamo capito – in russo viene definito Pigeon, anche se non si scriverà sicuramente così, e no non significa piccione, nella terra dei mamutones, maschere primordiali, archetipo del popolo degli alberi, impari a riconoscere, come del resto deve avere fatto anche Vinicio Capossela.
Il rientro è sempre lungo, come i fiumi, e il tempo grande scultore.

 

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Adesso si va a nanna presto. Domani mattina sveglia alle 4. E di solito se ci si sveglia presto c’è, sempre, più che un valido motivo.