kick-ass il film



 

Beh sì, decisamente infaticabilmente sì, da vedere a tutti i costi: pop, splatter, veloce, divertente (la prima volta che il nostro eroe-non supereroe si "trasforma", interviene mentre due teppistelli stanno rubando la macchina, viene accoltellato e steso a terra da un taxi è di un humour cinico che neanche i Monty Pithon!!), la ragazzina che interpreta quel portento della natura, unica vera supereroina della serie che risponde al nome in codice Hit Girl, è ai livelli di Natalie Portman in "Leon", sì vabbé insomma quasi…
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La trasposizione dal fumetto stavolta (ricordiamo le polemiche di "300", "Sin City", etc etc) è semplicemente azzeccata, niente fuori posto pur nella diversità fra il mezzo cinema e le tavole disegnate. Attori convincenti (perfino Nicolas Cage eheh). Effetti combattimenti YES, effetti sonori WAM, scene che filano via come fosse lama sul burro… ok ok la smetto di fare il tardo-adolescente e mi metto subito le pallosissime vesti del giornalista che fa finta di sapere quello che dice.
Allora. Vista ieri sera la versione originale con sottotitoli, veramente e finalmente politically uncorrect (in italiano ho già sentito due/tre traduzioni da far rabbrividire tipo Hit Girl che consiglia al nostro eroe di guardare il simbolo nel cielo che richiama l'attenzione della piccola macchina da guerra vestita di rosa e del suo paparino, in inglese un fascio di luce a forma di "cazzo", in italiano diventa il meno scorretto "cactus", chissà perché poi: moralità? nel nostro Paese?? bah…).
Kick-ass il film va visto perché Mark Millar come al solito ha l'idea giusta nel momento giusto. La storia di un ragazzino che vuole fare il supereroe ma non ha poteri amplia la categoria dei supereroizzabili a chiunque di noi, la morale del film è questa: tutti i giorni assistiamo a piccoli soprusi e grandi ingiustizie, se ognuno di noi invece di ignorarli intervenisse, il mondo sarebbe un posto migliore. Bon! Fine del pistolotto…MA ma. C'è molto altro nel "profumo di adolescente" (sto citando Kurt Cobain non ve ne foste resi conto) che pervade la pellicola di Matthew Vaughn. C'è intanto un colore che spicca salta agli occhi rende fluo tutto lo scorrere dell'incredibile intreccio della storia, persino banale nella sua semplice genialità: tutti vorremmo essere supereroistici, basta avere il coraggio di agire! I cattivi di turno sono veri boss di quartiere (non di "quartierino"). Anche il pusillanime faccia di gomma Red Mist, figlio del boss, ha una sua funzione nella storia: rappresenta un po' la nostra parte debole e strisciantemente arraffona, figlio che vuole l'attenzione del padre (lo so, ho virato sullo psicoanalitico) e per farlo è disposto a diventare ciò che non può essere: un "vero" cattivo (il padre morirà per "mano" di un bazooka, ah ah gioco di parole mano/bazooka).
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Il rischio di Kick-Ass è che dia una virata a 180 gradi ai fumetti tutto muscoli&altrimondi targati Marvel. Tra l'altro mister Millar è riuscito a fare una roba incredibile: data la sua ossessione per Batman (Millar ricordiamo è anche autore del fumetto "Nemesi" il cui protagonista è di nuovo un eroe mascherato simil-pipistrello e che vedremo tra qualche tempo pure quello al cinema, forse con attori tipo Brad Pitt e Johnny Depp, con Millar come produttore!), insomma come potrete constatare nel film Big Daddy (il paparino di Hit Girl) sembra proprio l'eroe di Gotham, alla faccia del dark. Per tutto il film il rimando a Batman è esplicito. Ma dico, come è possibile che la Marvel faccia fare a uno dei suoi pupilli, Millar, citazioni a gogo di un eroe DC Comics? (Un po' come se la Ferrari facesse un film in cui il suo ultimo modello è proprio uguale a una Maserati, si veste da MAserati, è bella come una Maserati e però…è una Ferrari!). 
Ma c'è un punto ovvio, ed è che il Cavaliere Oscuro è un supereroe senza superpoteri, proprio come piace a Mister Meraviglia Dai Capelli Rossi Millar. E se a lui piace e da quello può tirarci fuori soldi e far divertire, in Usa pensano "se po fà"…
Il linguaggio di Kick-Ass è pop, denso sparato endovena a 180bpm, e questo simpatico cinquantenne (Millar è del 1969) riesce sempre a stupirci, come nella fantastica scena del duello finale, in cui la meraviglia in gonnellino rosa sparpaglia cervelli con la sua pistola col silenziatore, in una scena degna di Matrix, sulle note di "Qualche dollaro in più" di Ennio Morricone.

  

Kick-Ass cambierà, una volta ancora, le regole del gioco dei fumetti. Come, prima di lui Watchmen o V per Vendetta, ma Alan Moore era più politico, più colto, più cervelloticamente anni Ottanta. Millar no, Millar è cresciuto a hamburger, comics, Scozia (!) e sfrontatezza da vendere, un mix letale dannatamente pop. Ma se questo è il risultato, beh… il pop è vivo, viva il POP!
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Voto: 9/10
E settimana prossima, preparatevi a una bella sorpresa!!! Buon Kick-ass a tutti, dal 1 aprile in tutti i cinema (non necessariamente i migliori)