Pensavo in questi giorni, dopo
aver parlato con il mio amico Roberto – che di mestiere fa l’informatico – che
Google rappresenta "in potenza" il più grande nemico delle libertà
individuali che l’Umanità abbia mai avuto. Molto più dello stesso monopolio
Microsoft™, che di base è/e rimane, sempre e solo, un Sistema Operativo…
Dire oggi queste cose è fuori
luogo, e anche un po’ ingiusto. Google è la nuova fidanzata d’America. Ha
un’immagine scintillante, creativa, giovane, positiva. Ma, pensavo, a
prescindere dalle intenzioni e dai creatori, rappresenta la Pervasività
Informativa per eccellenza.
Tutti i servizi di Google sono più
o meno gratuiti, il Mercato/palcoscenico è il Mondo. Il prezzo di questa
capacità glo(c)ale però è enorme.
Globale, il Mercato, gli utenti. Locale, sa
quali sono i nostri gusti dalle singole mail – anch’io uso Gmail, mi fido… –
(ma avete visto come cambia la parte di destra a seconda dell’oggetto delle
conversazioni?). Mondiale, perché al centro di un sistema (mondiale) di flussi
informativi. Rappresenta lo snodo di molte strade informatiche essendosi
assicurata, con i suoi servizi di qualità, informazioni da tutte le direzioni
(non ultimi, il metodo di "tracciamento click" e Google Maps).
Ma mentre Microsoft era mossa da
uno spirito commerciale, sull’innovativo modello darwinistico del Capitalismo
2.0 «schiaccio la concorrenza». Google invece è una soluzione
ideologica/filosofica e dunque, proprio per questo, allora, più pericolosa, in
potenza. G non schiaccia, ma inizia a detenere/sapere tutto quello che gira sul
motore di ricerca.
Google ha fatto una scelta: il
"ritorno all’antico". Andare avanti tornando indietro. Come
migliorare peggiorando. Se Microsoft incarnava lo spirito nuovo dell’Era
Informatica/Informativa. Se nella prima fase dell’Era Elettronica c’era un
unico Cervellone Gigante a cui facevano accesso milioni di utenti, nella nuova
Era Tecnologica di Microsoft, dagli anni’80, ogni utente era un "centro
intelligente" con il proprio Sistema Operativo (fornitogli da Microsoft).
Distribuzione di carico, velocità, autonomia: criteri dell’innovazione che per
molto tempo ha permesso a Bill Gates di incarnare perfettamente il modello
americano del 2BNumber1.
Con Google, paradossalmente, si
sta ritornando, di nuovo, all’antico. Il "Cervellone Centrale"
controlla tutte le informazioni. Gli user tengono tutto online, comodo, veloce,
"periferizzano" le proprie informazioni (Gmail, Google docs,
informazioni commerciali, advertising gratuito) lontano dal proprio PC, al
quale non importa più niente di quale software regoli la macchina. Lo
stoccaggio di tutte le informazioni, Google lo fa in enormi sylos (Luci e ombre di Google, Ippolita, Feltrinelli 2007).
Google porta in sé il germe dell’asimmetria informativa di 1984. Come tutte le
"rivoluzioni" (nel senso stretto di cambiamento tecnologico) portano
in sé il germe della sconfitta.
Ovviamente, tutto quello di cui
parliamo è solo un rischio al momento e, soprattutto, rappresenta una sola
riflessione (la mia, ma non solo…).
Oggi Google è la Creatività e la
Tecnologia. Ma domani?
Gli americani, comunque, sono un
popolo che mal sopporta qualsiasi costrizione alle libertà personali. Ma solo perché sono una giovane
democrazia…
Alcuni assunti-base per la tesi:
1) Chi controlla i saperi
controlla l’Economia. Il controllo dell’informazione è un
rischio anche per l’Economia, che si basa su una massa quanti/qualitativa di
informazioni.
2) Non sono le risorse in sé a
essere importanti, è la capacità di maneggiarle (il know-how).
E se neanche più Bjork può cantare al Tibet libero (video),
dove porterà la collaborazione fra Governi dal "regime capitalistico" (?!) e
le Multinazionali delle informazioni tra cui Google?
Dopo Il mondo sotto sorveglianza con Echelon (uno dei migliori Sistemi di
controllo per attuare una Concorrenza sleale). Alcune riflessioni, alla luce di
notizie di qualche tempo fa riguardanti l’arresto in Cina di cyberdissidenti
"politicamente scorretti", grazie alle segnalazioni di Yahoo, MSN
(Microsoft) e, ancora, Google! leggi le notizie repubblica(1), mytech(2), yepa (3)
*Reporter Sans Frontières si batte per la libertà di stampa