Sono tempi cupi, e di femminicidi, di passaggi a vuoto e coscienze pulite, di cecità nei confronti dell’altro, gli “altri” concetto che comprende anche le altre specie, i “diversi” (da cosa poi? da quale standard, imposto da chi?).
Per questo Camilla Fascina, in arte Corally – che dal 2019 supporta Sea Shepherd, organizzazione internazionale per la protezione dei mari – ha deciso di dedicare la versione acustica di Pescecani (Extinction) alle donne, oggi 25 novembre, Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.
Nell’epoca post-berlusconiana dei post-populismi, post-fascismi, degli hic-qualunquismi et nunc-trumpismi, cantare la voce delle donne, significa schierarsi contro il pensiero di uno squadrismo esistenziale sdoganato: il bispensiero è ormai al potere.
Corally canta le donne, il mare, il male degli uomini, dei maschi (non tutti certo, ma del genere maschile, educateli, si diceva, grandi e piccoli) sulle donne, perché non c’è niente altro da fare che, tentare almeno, di superare quest’Era della disattenzione se non per l’ego, questo bellissimo bellissimo io, io, io al centro del piccolo sé-selfie mondo.
Cantare non significa soltanto mettere a fuoco, porre l’attenzione sul più generale problema della violenza – la nostra società lo è, aveva ragione Ballard – ma anche recuperare la creatività leva essenziale contro la distruzione, la morte appunto (delle donne, in questa chiave, metafora più ampia di una civiltà che sta progressivamente andando verso la sua auto-maschia-distruzione).
Schierarsi significa aderire a un pensiero oltre-umano, più che umano, che vorrebbe “re-matriate Planet Earth”: il mondo dei maschi (occidentali, cinquantenni, caucasici, come chi scrive del resto ndr) ha fallito: l’ultima notizia riporta la farneticante posizione del pluri-dittatoresidente della Russia che ‘alza’ – è proprio il caso di dire – la voce, e così l’eco dell’escalation di una nuova guerra mondiale… un’altra? Ma davvero? Siamo al collasso del pensiero, all’imbecillità Muskerata da progresso, solo tecnologico, ovviamente.
Corally ha scritto un pezzo che richiama i pescecani, gli squali, che in verità parla di estinzione del pensiero “nobile”, dell’umanità.
Ogni anno infatti vengono uccise 90.000 donne, come racconta: “Pescecani (Extinction) è un canto che affronta il tema della violenza sulle donne. La produzione artistica, l’arrangiamento e la chitarra portano la firma di Andrea Rigonat, fuoriclasse della scena musicale italiana già produttore per Elisa, Ultimo, Alessandra Amoroso, e chitarrista per Elisa e Giorgia”.
Ispirato da un vissuto dell’artista, Pescecani è un invito a prendere posizione contro qualsiasi tipo di abuso, verso gli esseri umani come verso gli animali, è un invito a non distogliere lo sguardo, ma tornare al rispetto e alla poesia, che sempre passa dalla presa di coscienza del male che siamo, basta guardarsi allo specchio.
Corally ha collaborato con Lindsay Kemp, coach di David Bowie: tra le altre, nel 2023 ha pubblicato il brano Shelley per la colonna sonora del docufilm I Guardiani del Mare, presentato in anteprima alla 79° Mostra del Cinema di Venezia e disponibile su Amazon Prime. Nel 2024 pubblica il singolo Nessun Pianeta B scritto per le giovani voci del Piccolo Coro Tab e il brano Out Of Control in anteprima qui su GX2.0.
IG: https://www.instagram.com/corally_music/
FB: https://www.facebook.com/camillafascinaofficial
FB: https://www.facebook.com/profile.php?id=100063441320775
Qui sotto, il video originale del singolo Pescecani.