“Sciamani” al MUSE


Un percorso tra antropologia, arte contemporanea, neuroscienze e archeologia: è la mostra Sciamani. Comunicare con l’invisibile, a Palazzo delle Albere fino al 30 giugno 2024, promossa dai musei trentini MUSE, Mart e METS.

Che i saperi indigeni, e il contatto con gli dèi della terra – qualsiasi sia il nostro credo – riescano a proteggere la Natura è ormai accertato, e molto di più di quanto lo riesca a fare la nostra società iper-tecnologica, dedita al consumo se non al prelievo forzato dei preziosi e delle terre rare.
Con una mostra e un “cammino nell’invisibile” la mostra accompagna il visitatore fra le tracce degli sciamani, uomini sublimati, mediazione tra il vivente e le creature dell’altromondo, spiriti della foresta, démoni e visioni, ponte tra i vivi e i morti.

Da tempi immemori la figura dello sciamano riveste una chiave di interpretazione e connessione fra il destino, e l’ispirazione alla condotta degli esseri umani al più ampio, e grande, Piano di relazione che collega tutte le nature, al plurale.

La visione sciamanica, secondo questi medium umani, permette di vedere alle cose del mondo da una distanza siderale, superiore alla miopia della vicinanza e molto più prossima, così, a quella visione divina in grado di rispettare le forme di vita, capirne il movimento e la funzione. Siamo tutti ospiti del pianeta, ci dicono gli sciamani con le loro maschere e la loro immanenza, pietre e funghi, la vita anfibia e torrenti: la Natura ci parla, basterebbe solo ascoltarla invece che volerla azzittire, imbavagliare, disporne per proprietà transitiva.

Gli sciamani, infine, come punta emersa del più ampio movimento del sapere dei popoli indigeni, ultimi difensori della Terra, sempre più in pericolo a causa delle mire dei landers, da un lato, dalle multinazionali degli allevamenti intensivi e, ultimamente, attaccati dai cocaleros, i signori della droga che, da Bolivia e Colombia, stanno scendendo sempre più a sud, attuando deforestazioni massive e assassinii.

Secondo l’ultimo Rapporto Global Witness, infatti, 125 dei 177 omicidi totali del 2022 (circa 1/3) sono avvenuti in America Latina: la Colombia è la prima della lista con 60 vittime tra gli ecologisti, seguita dal Brasile con 34, infine il Messico con 31: di queste 1 morte su 5 è legata alla difesa dell’Amazzonia. Ne parleremo ancora.

La mostra Sciamani. Comunicare con l’invisibile sarà visitabile fino al 30 giugno 2024, tutte le info su https://www.muse.it/events/sciamani-comunicare-con-linvisibile-2023/