da kipling, “kim” un nome per un aiuto ai bambini malati

Sarà che ho da poco intervistato Rutger Hauer – sono 30 anni di Blade Runner – e mi ha parlato di un suo viaggio da ragazzino che gli ha cambiato la vita, mozzo su una nave mercantile per il mondo,  Hauer lì incontrò povertà e bambini malati, un'esperienza che si porta appresso come una ferita aperta, e senza buonismo ha fondato un'associazione, la Starfish (a breve l'intervista con video).
Sarà poi  che nel mondo della tecnologia tutto sembra risolto (basta un tweet, un post, sii smart, segnalami il link… parole che vogliono dire, cosa?).
Sarà che a volte un nome, Kim, come il personaggio di Rudyard Kipling fa venire in mente che, a volte, uno dei viaggi che si possono fare per crescere è lì, vicino. Questo il viaggio dell'associazione Kim, che si occupa di bambini malati.
Sarà che non si può essere sempre cinici, che stamattina siamo tutti più buoni, o che a volte esistono semplicemente mondi, e informazioni utili da dare, senza aggiungere niente come giornalisti, che a lavorare ci pensa già chi dedica la sua vita a quei progetti e quelle realtà.