(si ringrazia per la traduzione Davide Bocelli)
È in uscita il libro Il lungo presente, tempo e responsabilità
(Mattioli 1885, Euro16,00) di Stewart Brand: co-fondatore della comunità virtuale
The Whole Earth 'Lectronic Link (The
WELL). Brand ha anticipato la logica della tecnologia sostenibile per
l’informazione utile (il Web). Ha fatto parte del gruppo di “futuristi” che ha ideato
il film Minority Report. È uno dei
fondatori della Long Now Foundation,
organizzazione nata per promuovere l’arte
della lungimiranza.
Perché avete deciso
di creare una fondazione per promuovere il Lungo
Presente? «Sembrava un modo utile e interessante per affrontare molti dei
problemi e delle domande riguardo al tempo. Una frase che includiamo tra i
nostri obiettivi è: Come possiamo rendere il pensiero di lungo periodo immediato e comune anziché difficile e raro?» a 71
anni, Brand lavora per costruire il Futuro. Di tutti.
«Siamo la prima
generazione che influenza il clima del pianeta e l’ultima generazione che
sfugge alle sue consegenze», scrive nel libro. La riflessione sul Tempo si
sposta dunque da Kairos (opportunità)
a Cronos (il tempo che passa). Il
tempo è asimmetrico, scrive Brand, possiamo vedere il passato ma non
influenzarlo, possiamo influenzare il futuro ma non vederlo – il suo è un
modello contrario alla visione economicistica, della contabilità fine a se
stessa, che prevede/include i nostri discendenti. La necessità di lasciare a
loro la possibilità di influenzare il proprio destino.
Nel mondo attuale si dispiegano alcune forze: la Legge di Moore, ovvero l’aumento su
scala logaritmica prevede che ogni cambiamento pari a 10 volte sia un cambiamento qualitativo; la Legge di Metcalfe: il potere di una Rete
aumenta secondo il numero di utenti – persone o macchine – a essa collegate,
elevato al quadrato; la “velocità” è una caratteristica dominante dell’economia
mondializzata, possiamo parlare allora di continuo
cambiamento discontinuo; se la tecnologia aumenta senza limite, come le
stelle che collassano in Singolarità
(cfr. Vernor Vinge, l’autore di Across
Realtime ndr) più l’accelerazione al futuro aumenta, più una parte del
Mondo vorrà frenare: tra qualche anno assisteremo allora alla divisione fra chi
cavalcherà l’onda tecnologica da un lato, chi riuscirà a sentirne solo la forza gravitazionale dall’altro – un Mondo
in cui governerà chi rimane vicino al “vertice” della tecnologia.
Questi elementi
portano a riconsiderare il legame presente-futuro. Dove il primo è
un’estensione anticipata del secondo. Tutto è collegato per la LNF. Nel "legame tra
generazioni" conta l’imaginative
scenario planning «… le entità che fanno la politica, come i governi e le corporation normalmente non lo fanno».
Sta a noi, dunque, distruggere
questa macro-miopia («sovrastimo l’immediato, sottostimo il futuro») e
recuperare il passato accumulato – la
migliore risorsa per l’innovazione della vita. Il reinventare batte quasi sempre l’inventare.
Daniel Hillis
(ideatore dell’architettura “massive parallel” dei supercomputer) così sta
costruendo per la LNF l’Orologio Long Now che misurerà in tempo
lineare questa Epoca esponenziale. Un
altro progetto prevede la realizzazione della Biblioteca dei 10.000 anni che conserverà tutti i volumi del Tempo dell’informazione suddivisi in: Zeigeist, lo spirito del tempo; Fantascienza
(cfr. Peter Drucker «una buona storia di fantascienza è uno scenario elaborato
in profondità, un intero futuro possibile»); e molti altri settori della
conoscenza.
Per Brand il miglior
vantaggio di un futuro continuo è la
sua inclusività. Dobbiamo terraformare
il Tempo, ovvero immaginare da oggi ciò che si potrà «sviluppare dopo che sei
nato». Un mondo in pace in cui “maggiore tecnologia” equivalga a “minor impatto
ambientale”.