GX2.0 puntata 17/1:fisic@paris_teletrasporto

Ho sentito di ragazzi che studiano Fisica Quantistica a
Jussieu, Parigi. Mi hanno parlato di teletrasporto, nano-tecnologie ed
esperimenti laser. Parto! Verso la Scienza, che descrive i numeri. Li prende
dall’aria, per restituirli. Dall’aereo così vedo le Alpi. Infinite. Un tappeto
bianco, una bellezza che accorcia il Tempo.
Giuseppe Patera è nato a Bari, 29 anni, laureato in Fisica
della Materia
, sta per concludere un dottorato in co-tutela fra Como e
Parigi. È qui insieme ad altri ragazzi, li incontro tra laboratori e crêpes, il
Pont Neuf e la Sorbonne. Tre giorni insieme passano veloci. Visito molti Centri
con loro. Prima il Laboratoire Kastler (premio Nobel)/Brossel – i
due fisici che studiarono l’interazione fra radiazione elettromagnetica e
Materia (atomo-fotoni).
Poi la sezione presso l’Ecole
Normale Superieure de Paris
, l’Université Pierre et Marie Curie e il
Centre National Recherche Scientifique.
Centri d’eccellenza, dove si studiano le proprietà
fisiche di sistemi quantistici (atomi e laser).
Ma cos’è la Meccanica Quantistica? «Un modello
fisico-matematico per interpretare la Realtà»: assiomi, risultati. «Ma l’esito
di una misura dipende dall’osservatore». Un’interazione da cui nasce
incertezza, la non perfetta conoscibilità della vita.

Non sono le risposte a fare la
Scienza. Sono le domande. Siamo certi che la Luna esista anche se non la
misuriamo guardandola? E che il Mondo esista a prescindere da noi? «Einstein
credeva che Dio non gioca a dadi (H.Laborit, elèuthera ed.2006): non
riusciva a credere che la Natura si muovesse a caso».
Nei laboratori trovo raggi laser verdi, rossi, blu. Con
Giuseppe parliamo delle nuove frontiere della Scienza. La prima cosa è il
teletrasporto «Non è come Star Trek: è il trasferimento di proprietà
quantistiche dal punto A al punto B del Sistema» (l’esperimento di Zeilinger
sulle montagne di Innsbruck ndr). Trasferimento di informazioni, dati.
Ma sarà possibile anche per le persone? «In ogni persona esiste un’interazione
tra atomi assimilabili a tanti “orologi”, sincronizzati tra loro. Nel
teletrasporto si portano le caratteristiche in una matrice simile, con
“orologi” non ancora sincronizzati. Non si trasferisce la persona, ma le sue
informazioni» (come in Matrix dei fratelli Wachowski ndr).
La seconda cosa riguarda gli stati fisici, possibili risorse
innovative per lo stoccaggio dell’informazione. E allora la carta stampata,
Internet, il futuro dei nuovi media. «Alla base dell’informazione classica
(l’Informatica) c’è il sistema binario 1/0: i dispositivi come i transistor,
ammettono solo gli stati ON e OFF». Nel caso di un fotone, invece – paradigma
di un sistema quantistico – «la sua polarizzazione può essere non solo
UP o DOWN, ma può trovarsi in uno degli infiniti stati intermedi». Tradotto:
modificabilità di una maggiore quantità di informazioni. Un‘ipotesi borgesiana:
il PC quantistico. Capace di “fattorizzare” numeri non primi enormi (problema
importante per la crittografia). E una nuova misura, il quantum bit (qubit) «i
tempi di calcolo, per un numero di N bit, si riducono da eN a sole
potenze di N».
La terza cosa è la community «Le comunità scientifiche sono
network nei quali si cerca di favorire lo scambio di informazioni» dice G.
«Solo così si conoscono culture, modi e pensieri differenti, e questo si
riversa e si amplifica nella Ricerca. Io sono a Parigi da due anni». A Bari non
c’era spazio? «Non credo di avere grosse possibilità in Italia: molte persone e
poche risorse…». Fuga di cervelli. Di nuovo. Ricercatori italiani emigrati
all’estero, che inseguono la Verità. Anche se è la Verità che cerca il
ricercatore. In ogni Tempo «Dal ‘50 a oggi non ci sono state grandi rivoluzioni
nella Fisica». «Oggi stiamo aspettando l’unificazione della forza
gravitazionale con le altre tre forze (quella elettromagnetica e le due che
regolano le interazioni sub-nucleari: forza forte e forza debole), dato che non
esiste ancora un unico modello».
Alla fine, in così poco tempo apprendo poco della Teoria
Generale della Relatività
, e di come si muova l’Universo. Intuisco però che la Relatività
descrive l’infinitamente grande, e la Meccanica Quantistica l’infinitamente
piccolo
. Capisco che una delle difficoltà è l’incompatibilità di
linguaggio, la rappresentazione del Mondo. E quindi del sé… La sera, così,
torno verso Faubourg Saint-Denis dove mi aspetta Donald. Amico e professore in
pensione dell’École de Paris. Intorno Parigi, i suoi bistrot. Volti di ragazze
belle e meticciato reale, vivo.
Il giorno
dopo, tornato in Italia, scendo dall’aereo. Noto tracce del me uomo. Di sabbia
e Tempo. Zaino in spalla, cittadino del Mondo.

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