Media Design. Il media è il vettore. Il design la forma. «È la sensibilità interpretativa che permette di costruire il messaggio». Essere creativi nell’Era digitale è questione di capacità visiva. Arianna lo condensa così il concetto. Inoltrato, forward. E veloce, fast.
Arianna Biasiolo è nata a Vicenza nel 1980. Ha studiato grafica pubblicitaria, poi si è trasferita a Milano. Ha iniziato a lavorare come colorist, poi è passata alla post-produzione. Nel 2002, insieme ad altri ragazzi, ha creato Fast Forward, società di medi@design «nata da varie esperienze: architettura, scenografia, grafica» dove ormai vive e lavora – dice stanchissima, sorridendo.
«Ci occupiamo di produzione, post-produzione, design broadcast (sigle e pacchetti grafici per format televisivi), advertising (spot pubblicitari), creazione di identity, art direction». Le elenca precisa, in battuta, le attività. Molti i lavori di creazione di identità mediatica – l’ultimo, di comunicazione personalizzata, per La7 vedi i lavori di Arianna con FF (La7, Sky 1, Sky2).
«È come se fossimo dei traduttori. Il Cliente si rivolge a noi con un’idea; l’idea si traduce in forma (design), che poi viene sviluppata per essere comunicata». Informazione, in-forma-(a)zione: l’azione di costruire forme. Mettere in forma le proprie idee, dargli struttura, agire a partire da informazioni – immagini e rappresentazione del Mondo reale.
Ma come si struttura una giovane società 2.0? «Abbiamo avuto la possibilità (…) di crescere su sistemi ad alto contenuto tecnologico. Da qui l’idea di una struttura dinamica, concentrata su progettazione e creatività, utilizzando sistemi semplici e in continuo aggiornamento». Un sistema-satellite, di insiemi correlati, in cui l’integrazione funzionale degli scambi permette l’efficacia dei processi. Delle decisioni.
Tecnologia e Design? «Il veloce sviluppo tecnologico e, di conseguenza, la nascita dei nuovi media offre soluzioni (…) una ricerca continua, in tutti gli ambiti». Studiare la realtà, il possibile, e anche il (mondo) sensibile. «Realtà deriva dal latino res, materiale. E sono appunto oggetti, forme e colori ad animare questo mondo digitale. Cose riconoscibili e di facile comprensione. Suoni, movimenti, luci comunicano emozioni, divertono e raccontano. Come piccole favole, illustrate in modo diverso, nuovo». I nodi di Bruno Munari, matericità virtuali nel concetto: ché i nodi li devi vedere per capirli, li devi sciogliere per saperli fare…
le foto di Arianna