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Hacker800


Due eventi, negli ultimi mesi, hanno riguardato il mondo degli hackers italiani: il MOHP di Pescara e il seminario Clusit di Roma.
Il MOHP rappresenta l’underground, il seminario il livello Professional. In Italia del resto non esistono ancora vie di mezzo per la cultura hacker, né dati che definiscano la realtà numerica della community.

La freak.net del Metro Olografix Hacking Party 2007 – www.olografix.org, ha scelto un castello sul mare e tre giorni di maggio per parlare di (In)sicurezze del Bluetooth; di Hacker’s Profiling Project; di Embedded GNU/Linux System sulla cross-compilazione di programmi e Cross-platform per la costruzione di toolchain.

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L’associazione Metro Olografix è nata nel 1994 da un gruppo proveniente dalle BBS, i sistemi di scambio messaggi prima dell’internet commerciale: la BBS era un sistema basato su modem di interscambio, appoggiati su una rete amatoriale sviluppata per access point di prossimità.

L’Italian Village al Chaos Communication Camp di Berlino ad agosto porterà i progetti sulla certificazione di identità e l’RFID: un sistema che oggi viene utilizzato per il riconoscimento delle merci ma che un giorno potrebbe servire per l’individuazione delle persone…

Il Clusit invece è l’Italian Computer Security Association, i suoi gamers: Etnies ai piedi, zaino di Emergency, occhiali Vogue, orecchino e camicia, gli ex ragazzini prodigio sono ora i manager tecnologici del quarto settore avanzato: soprattutto TLC e Computer Forensics, nuova frontiera della Sicurezza Informatica in cui le Forze dell’Ordine somigliano sempre di più a CSI e NCIS, e dove al posto di persone le vittime sono hard disk e access code.

Lo speech del Clusit ha trattato del Social Engineering e svelato alcune delle nuove minacce globali, la maggiore delle quali forse sarà il Vishing – incrocio fra VOIP e Phishing, letale per le enormi potenzialità derivate dai servizi Voice Over IP che, se da un lato tendono a ridurre i costi, dall’altro sembrano essere il nuovo terreno di attacchi inevitabili.

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