non akira ma steamboy

Akira

Akira è forse il lungometraggio a cartone animato (anime, nella sua definizione più corretta) più conosciuto di Katsuhiro Otomo. Sicuramente in Italia, essendo stato il primo a sbarcare al cinema. Dopo averlo rivisto qualche giorno fa – desiderio di cyberpunk a fumetti – mi sono reso conto, però, che a parte la "mitica" techno-moto (sopra l'immagine), la storia di Akira è inconcludentemente onirica e, a tratti, anche abbastanza noiosa. Così, analisi per comparazione, dello stesso autore/regista c'è un altro film a cartoni che invece getta luce vera e senza ingenuità sul nostro desiderio di futuribilità, ed è Steamboy. In questo lungometraggio a cartoni la sceneggiatura è costruita in modo che tutto (o quasi) torni, meccanismo a sua volta perfetto: a partire dalla scoperta di una nuova "tecnologia" a opera del nonno e del padre del ragazzino che dà il nome alla storia, fino ad arrivare al conflitto bene/male – passato(presente)/futuro dei tre uomini protagonisti di questo "steampunk anime", per non parlare poi delle ambientazioni e dei veicoli immaginati e disegnati (anche se mai ai livelli delle meraviglie tecnologiche per la città di Metropolis altro anime sempre di Otomo). Sotto, il video di Steamboy… E una domanda direttamente dagli anime e dalla letteratura cyber. Insomma, come sarà il futuro?