Nocturnos di Laura Pérez (Oblomov edizioni, €23,00) è una discesa e una misura. Una lenta immersione nella notte, popolata da “animali notturni” – film doloroso di qualche anno fa – un istante sospeso che continua a tenerci sul filo assoluto dell’esistenza, nonostante i dolori, le delusioni.
Nocturnos è la metamorfosi del corpo, è la faglia di intersezione fra il noi giovani e ciò che diventeremo (se lo diventeremo) da vecchi, è l’accettazione che esista un io più grande, esteso, incontrollato.
L’autrice spagnola dipinge l’ombra delle nostre esistenze, l’ombra singola che ci racchiude tutti, nelle esistenze che popolano la Vita, per meglio dire il “vivente” sul pianeta.
Ecco che sono gufi notturni allora – bellissima la ragazza-uccello, sogno o irrealtà? – o l’insetto d’un tratto dipinto in piedi, a misura dell’uomo, per farci capire se non l’avessimo inteso che siamo di poco conto, anche se pensiamo il contrario, anche se ci aspettiamo grandi cose, l’esistenza di ognuno vale come un frinire, poco più del gufo che sorvola la foresta, che invece è lì da quanto, resterà per mille e mille anni ancora.
I nocturnos, sono le ninne nanne che dovremmo cantare alle nostre solitudini, il gesto della persona che amiamo, che non è più per noi, e lo abbiamo visto. Queste parole che non le arriveranno. Il dolore allo stomaco. L’inappetenza. Il restare svegli di notte. Tutti gli sbagli, chi abbiamo perduto, ma non perso nella memoria. La notte come tempo della “malinconia” la descrive così Pérez, il mare liquido oscuro entro il quale siamo immersi. Per colpa o abbandono.
Per quanto ci ostineremo a distruggere, al massimo avremo il controllo su una parte soltanto. L’ordine con cui le cose si formano e crescono, i sogni rivelatori (passiamo metà della nostra vita a dormire e non ci pensiamo mai, o quasi).
Possiamo scegliere giusto quale la misura che vogliamo dedicare mentre restiamo, infine, solo questo, accettando tutto quel che verrà, che quasi mai è luce, più spesso nebbia, rapaci, pioggia, universo. Dove ci sono le stelle, però, appena uno squarcio eppure d’eternità.
Laura Pérez Granel è nata a Valencia nel 1983, pluripremiata autrice di graphic novel tradotti in Europa e Stati Uniti (“Naufragos”, 2016; “Ocultos”, 2020, Critical Eye Award della Radio Nazionale Spagnola), nel 2022 è stata candidata agli Emmy Awards per la sigla della serie Only Murders in the Building, collabora con “El Pais”, “The Washington Post”, “Vanity Fair” e il “National Geographic”.