OUT OF CONTROL il video interstellare di Corally in anteprima esclusiva

Montagne innevate sul pianeta Terra, e un astronauta. Un ragazzo e una ragazza si guardano indietro. Sembrano sfidare il punto di vista del loro passato, il nostro presente.
Nel video un astronauta in mongolfiera cerca, pare, il senso di un progresso ipotetico, una volta finito il Novecento si apre dunque lo squarcio spazio-temporale del futuro. Ma quale futuro, e per chi?
Mentre le nubi passano indifferenti alla desertificazione dei sentimenti del mondo: Black Lives Matter, pensavamo di aver acquisito inalienabili diritti (parità di genere, equità sociale) e, invece, ci ritroviamo ora e qui in un continuo loop temporale; dentro agli shelter i bunker anti-missili, sotto le metropolitane delle città assediate da un nemico visibile: il Ventunesimo secolo del mondo “Out of control”, canta Camilla Fascina in arte Corally – artista impegnata con Sea Shepherd nella salvaguardia dei mari – nell’omonimo video, per la regia di Lucio Pinaffo, IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA fino al 17 giugno su questo canale.

Kaleo, M83, Bon Iver: sono molti gli artisti internazionali che hanno scelto di mettere la propria musica a servizio dell’ambiente: «Anche se può sembrare un video apocalittico, il testo di Out of control vuole suscitare invece la speranza, e la gioia», racconta Corally: «All’inizio le immagini sembrano quasi dark, mostrano una fine imminente (mentre sfilano per le strade tutti i Trump che si annidano dentro di noi, e l’astronauta langue da solo nello spazio, mancano appena 7 anni, 61 giorni, 12 ore alla fine del mondo ndr), ma poi tutto cambia», ci dice la giovanissima vicentina, pianista, chitarrista: così le ragazze e i ragazzi di tutto il mondo invadono le strade, la libertà si diffonde, come tartarughe accanto alle quali nuotare, un’aurora boreale tinge di verde il cielo, è il furore bianco del permafrost che fonde a causa del surriscaldamento globale, botox sulle nostre labbra traditrici, allevamenti intensivi ai quatto angoli del globo (uccidiamo 4 miliardi di polli al giorno per sfamarci ndr), e ancora: Banksy e la guerriglia urbana, soldi sporchi, una balena arpionata nel mare, la fiocina conficcata negli occhi che brillano, rugosi, nei meandri profondissimi del fondo dell’oceano, plastiche affondano, banchi di krill, e i giganti del mare che scendono, ancora più giù, fino alla fine della Terra, dove le fessurazioni divengano canyon, oltre 800 metri, 1.000, 2.000 metri di profondità.

Siamo in ginocchio e ancora non ce ne siamo accorti. Il Nero dilaga: estrazioni petrolifere, virus si propagano: «Non c’è un pianeta B la finanza globale, incendi nelle metropoli, fino a che Dalla Terra alla Luna l’astronauta novello Diogene vola alla ricerca dell’uomo nuovo che riuscirà infine a salvare se stesso?
«Abbiamo ancora una speranza, non è troppo tardi», la musicista in questa canzone impegna doti canore intense: «Dobbiamo imparare a sviluppare una coscienza blu sul nostro che è il pianeta blu». I mari che occupano, primordiali, i 2/3 del pianeta.
Nuvole bianche nel cielo terso, tutto è in movimento. Il cuore che pulsa e l’aeronauta gira e osserva, lampade e il casco che si illumina, chi si nasconda dentro il casco lo scopriamo alla fine: «L’astronauta è una metafora, nel suo mondo la Terra sta morendo – nel video dalla fotografia curatissima, così come gli effetti da computer grafica risultano credibili e mai ‘weird’ ndr -, la distruzione continua, per questo cerca un altro luogo, un altro habitat, un’altra casa».

Un pianeta B che però, come in Peter Pan, è un’isola (nel cosmo) che non c’è: «Con l’utilizzo di una mongolfiera l’astronauta, dopo molto vagare, e ricordare, mentre le immagini scorrono come in una clip dei ’90 – quando noi ragazzi della Generazione X stavamo davanti MTV a guardare video a rotazione ndr – decide di tornare indietro nella ‘sua’ Terra desolata (e usa questo termine Corally: rimandandoci immediatamente all’evocativo titolo dell’omonima opera di T.S.Eliot, intitolata proprio ‘The Waste Land’ ndr), è allora che ho pensato alla bambina» – per scoprire di quale bambina stia parlando l’artista basta guardare il video…
OUT OF CONTROL è un messaggio intergenerazionale, la mobilitazione di una classe ben precisa, i cosiddetti “giovani” della nostra contemporaneità, così poco ascoltat@ e sottostimat3, e che così tanto avrebbero da dire invece, e dare, in termini di proposte e visioni di futuro (“No future”, cantavano punk i Sex Pistols alla Tatcher di turno).

Camilla ha composto il brano nel 2019 quando era ancora con la rock band degli Edwig: «Un nome che in parte richiamava David Bowie (per la particella ‘WI’), e poi il nome che Eddie Vedder lasciava sempre quando andava negli alberghi per non essere importunato, ossia, ‘ED’ Turner e poi quella “e” finale che faceva un po’ Edvige, come la civetta di Harry Potter». Il nome del gruppo venne fuori da alcune: «Conversazioni berlinesi notturne – continua Camilla che, in quel periodo, viveva a Berlino – Poi però durante il Covid il gruppo si sciolse, alcuni andarono in Spagna, altri proseguirono i loro progetti solisti; io decisi che avrei fatto lo stesso il mio personale percorso ambientalista, avevo già la necessità di raccontare l’ambiente con i miei testi, temi che sono confluiti nel creare l’identità di Corally».
Per il testo della canzone (v. SOTTO), continua l’artista: «Sono stata ispirata da Food For Profit il docu-film di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi che racconta, con immagini dure, degli allevamenti intensivi che maltrattano gli animali, inquinano l’ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie e dei loro legami con politica e alta finanza».
Sul testo di OUT OF CONTROL, dice infine l’artista: «Richiama la mitologia greca, della quale sono una grande appassionata, la storia di Orfeo il musicista che perde la sua sposa, e che disperato scende nell’Ade per riprenderla, superando mostri come Cerbero e gli altri, e alla fine invece per un peccato umano, guardarla prima di uscire dall’Ade, la perde per sempre».
Corally sarà in tour in Italia con molte date personali e uno special event.

Info su tour e concerti si possono seguire sul sito di Corally La voce del mare, primo progetto discografico in Italia a donare i diritti delle sue canzoni a Sea Shepherd, organizzazione internazionale per la protezione e la salvaguardia dei mari.
Infine, l’evento speciale è il 18 giugno, come riportato dalla locandina sotto “Camilla Fascina in arte Corally” aprirà il concerto di Antonella Ruggiero al Teatro Olimpico di Vicenza, evento già sold out che vedrà avvicendarsi sul palco una delle voci più incredibili del panorama musicale italiano, che sia un soffio di vento, in direzione delle vele allora, per Corally, il suo mare e il pianeta Terra sul quale co-abitiamo con tutte le altre specie viventi, eguali a noi in termini di diritti, protezione e cura.

Testo – OUT OF CONTROL
Descending to hades to see his wife
Any other mortal would have died
But he arrived passing by souls and ghosts unknown
There’s a spell in her eyes
You know you love her when she is gone
This is a fight without the sun
Damn your eyes damn my eyes, we are out of control
This is the price of my law
This is the price of my love
This way you’ll never go home
There’s a ploy at the door come, alibi
Follow my steps until the light
just another battle to survive
where is my space if all kingdoms are clay
Pretending to be the one who can’t cry
Burning desire left me dry
Damn Your eyes damn my eyes we are out of control
This is the price of my law
This is the price of my love
This way you’ll never go home
There’s a ploy at the door come, alibi
————–
Traduzione – FUORI CONTROLLO
Scese nell’oltretomba per vedere sua moglie
Qualsiasi altro umano sarebbe morto
Me egli arrivò passando accanto ad anime e fantasmi sconosciuti
C’è un incantesimo nei suoi occhi
Capisci che la ami quando non c’è più
È una lotta al buio, maledetti i nostri occhi, siamo fuori controllo
Questo è il prezzo della mia legge
Questo è il prezzo del mio amore
In questo modo non tornerai mai a casa
C’è uno schema alla porta, vieni, alibi.
Segui i miei passi fino alla luce
Solo un’altra battaglia per sopravvivere
Dov’è il mio spazio se tutti i regni sono d’argilla?
Faccio finta di essere quello che non piange
La sete di profitto mi ha lasciato a secco
Maledetti i miei occhi, maledetti i tuoi occhi, siamo fuori controllo
Questo è il prezzo della mia legge
Questo è il prezzo del mio amore
In questo modo non tornerai mai a casa
C’è uno schema alla porta, vieni, alibi.

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