Il nuovo fumetto di Toni Bruno – autore impegnato, romano, classe 1982 – Da quassù la Terra è bellissima (Bao Publishing, Euro 20) scandaglia l’inconscio di un pilota russo alle prese con la paura di tornare a volare nello spazio. Il confronto più grande, quello con se stessi, con le proprie paure.
Con uno stile mai drammatico, a tratti onirico, usando metafore e pescando a piene mani dal linguaggio della psicologia – senza per questo cadere nel tecnicismo -Bruno miscela disegni evocativi a un ritmo di sceneggiatura che scorre veloce, alternando le vicende del pilota-eroe nazionale il maggiore Akim Smirnov, il peso di un’intera nazione come la GrandeMadre Russia ai (bei)tempi della corsa alle missioni spaziali. A tentare di rimandare l’astronauta nello spazio, il signor Jones (chissà se nelle intenzioni di Bruno ci fosse un omaggio ai Counting Crows) aspirante psicologo americano alle prese con le proprie crisi di panico.
I due, tra il lande innevate e il controllo KGB delle eminenze grigie russe alle prese con l’insolenza maldestra del giovane aspirante medico della mente, finiranno per confidarsi le reciproche paure sotterrate tra le polveri del Wisconsin o nei territori occupati dal passo dell’oca del Nazismo.
Un fumetto inaspettato, in tempi in cui l’orrore serpeggia nelle strade di tutto il mondo, un richiamo a quel passato in cui i nemici si temevano e rispettavano, in qualche modo, nonostante il Vietnam dividesse un’opinione pubblica stanca dell’orrore dei conflitti mondiali e l’Orologio dell’Apocalisse fosse prossimo alla fatale ora X. Un richiamo alla normalizzazione in tempi feroci, ennesimi, forse il giusto distacco, per farci dire ancora una volta, e nonostante tutto, che Da lassù la Terra è (ancora) bellissima. A noi preservarla.
Di Toni Bruno, tra gli altri graphic novel La storia di Stefano Cucchi (Castelvecchi, 2006) e Kurt Cobain, Quando ero un alieno (Edizioni BD, 2013).