fernanda pivano con allen ginsberg
Una recensione emotiva.
Ci sono date che sono semplici
numeri. Altre che racchiudono volti, nomi, periodi, rivoluzioni, parole. Ci
sono persone che vivono da poco, ma intensamente. Altre che lo fanno in modo
saltuario, senza necessità di fermare gli occhi. Altre ancora riescono, invece, a scorrere
il tempo con lucidità emozionata, a vivere nelle città e osservarle, a
osservare i cambiamenti e guardarne la mutevolezza: "Diari" di
Fernanda Pivano (Bompiani, aprile 2008, Euro 50,00) è un volume denso di
ricordi, esperienze, vita.
Dall’infanzia di Genova al
pianoforte, l’incontro con John Cage (allievo di Schonberg) alla passione per
la lettura, le esperienze con Richard Wright, le risate sghembe con Ennio
Flaiano, Roma, le riflessioni storiche sulle vicende americane dell’inizio del
XX secolo e le considerazioni su "La guerra dei mondi" di H.G.Wells,
i retroscena della vicenda dello sbarco dei marziani di Orson Welles, pensieri
sulle tecnologie: Johnny Mnemonic di William Gibson (giovedì 5 giugno l’intervista su nòva, e sul blog).
E ancora, la II Guerra Mondiale, l’attività giornalistica, il medio Oriente, la bomba atomica, la
California e l’FBI, Parigi e la morte del fratello, il 1968, LeRoi Jones e Martin
Luther King, il Black Power, i ricordi della New York "skyline
night".
E moltissimi gli autori:
l’inarrivabile Francis "il grande Gatsby" Scott Fitzgerald (il romanzo americano preferito), Allen
Ginsberg, il genio disperato Jack Kerouac, Ezra Pound, Ernest Hemingway, Cesare Pavese e l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, Raymond Carver, fino a
"Good night and Good luck" di George Clooney e la sua cravatta storta, Chuck Palaniuk…
Dalle amicizie di lavoro e vita, un ritratto che
lega generazioni, immagini. Ricordi che tracciano la storia di mezzo secolo di
uno dei più importanti critici di letteratura americana: una donna che dice di sé di aver «lavorato tutta la vita come una cretina». Che ha scelto la "libertà a tutti i livelli", in verità. La
vita di un’anima generosa e appassionata.
Con un intervento, tra gli
altri, di Bret Easton Ellis.