fast4ward ultima puntata KASABIAN

Kasabian Kasabian
 
Si ringrazia Davide Bocelli, costante "valore aggiunto" per la traduzione

(versione estesa)
Giovani, inglesi, multimediali.
Con l’ultimo disco West Ryder Pauper Lunatic Asylum i Kasabian
dimostrano che il futuro della musica è nella contaminazione.
L’album suona anni Sessanta,
elettronico, western, dalle atmosfere orientali, persino dylaniane. Dopo la
sigla d’apertura del gioco Pes 2005 per PlayStation® e la colonna sonora
del film Doomsday la via facile del successo era dietro l’angolo. La
scelta dei Kasabian invece, più che vivere solo il presente, sembra un
orientamento al (prossimo) futuro. Cos’è il tempo per un artista, dunque, e
quali scelte deve fare un artista oggi?
Per Sergio Pizzorno (voce,
chitarre, nonno veneto e padre genovese) «come artisti bisogna capire che tutto
quello che è passato è andato via. È una domanda difficile a cui rispondere ma,
in generale, se sei un artista non deve importarti quello che è successo
“prima”, e a noi interessa quello che succede ora. Anzi quello che succederà».
Musica, film, games. Come si
trasforma il linguaggio della musica attraverso media differenti, ovvero come
si diviene una band crossmediale?
Chris Edwards (basso), biondo,
maglia bianca e giacca di pelle, è seduto vicino a Pizzorno. Su un divano
allentano la tensione prima di un concerto. Accanto la televisione e una PS3
accesa, i joypad neri risaltano sopra un tappetino color oro, effetto
mirrorball. Per Edwards «le persone capiscono quello che facciamo e lo
trasportano nel loro mondo, il nostro progetto non è collocabile in un preciso
percorso. La nostra musica è crossmediale, perché oggi bisogna essere
crossmediali: le persone non comprano più dischi, non ascoltano solo musica ma
vedono film, videogame… si scarica la musica dalla Rete, la realtà è divenuta
più complessa. E poi la nostra musica funziona bene con le immagini, è per
questo che ci sentiamo crossmediali».

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I ragazzi sono attenti,
pensierosi, pazienti. Quindi, domanda cinica: se la musica è prodotto e
mercato, ogni artista rappresenta una nicchia di mercato, voi che cliché siete,
ovvero che fabbisogno cliente soddisfate? Risponde Pizzorno «Noi siamo
quello che nel rock’n’roll sono i bad boys – i cattivi ragazzi, i
fuorilegge (…) il nostro mercato sarebbe quello delle ragazze giovani, le
teenagers insomma» e ridono entrambi. Se foste un messaggio, quale
sareste? Pizzorno «Mantieni sempre un cuore di bambino». Chris «Prima di
arrivarci devi lavorare parecchio». Che supereroe saresti e perché?
«Bruce Wayne» risponde senza esitare un attimo Pizzorno «Batman! Ho amato i film,
e poi perché ha un background privilegiato per la sua vita, protegge gli
innocenti e i più deboli, e poi ha quelle macchine…». Per Edwards «Silver
Surfer
perché fluttua nell’iperspazio, ha la sua tavola con cui viaggia ovunque
nell’Universo. La tavola è uno strumento, che gli dà i poteri». Il logo dei Kasabian è un ragazzo
con il volto coperto «la rivoluzione è “cambiamento”, significa andare fuori
dalle norme, è tutto ciò che cambia ciò che semplicemente “è”». In musica «sono
le persone come Aphex Twin, che fa cose sempre nuove, dà forme, produce musica
indipendente». Rivoluzione nel multimedia è «condividere, cambiare, fare
qualcosa che gli altri non fanno» aggiunge Pizzorno. E chi sta
“rivoluzionando” il modo di fare musica, oggi per il futuro? Chiude Pizzorno «i
Radiohead lo hanno fatto con l’album Kid A, dopo Ok computer
hanno creato un altro grandissimo cambiamento». Per Edwards invece «i Black
Rebel Motorcycle Club
, perché sono molto rock quando suonano, ma è un suono
molto duro e non solo “marketing”». La scelta della verità, dunque, a
prescindere dal costo.

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