Un video colorato. Un video sul profilo del nuovo millennio "consuma-produci-krepa". E' il nuovo singolo di Paolo Zanardi, pugliese doc, che a partire dal titolo "Arbeit macht frei" (in tedesco "il lavoro rende liberi", scritta ironica e crudele che campeggiava su molti campi di sterminio nazista durante il secondo conflitto mondiale), torna al tema dello "sfruttamento" ripreso già dagli Area di Demetrio Stratos; è un video che balla striscia brucia riflette sulle idiosincrasie allucinate del Sistema (parola discutibile, ma efficace) l'immarcescibile nonluogo per eccellenza del Terzo Millennio in cui gli ingranaggi vanno serrati, anche distrutti, per il bene della Macchina. Ma anche superficialmente, senza fretta (geniale il placement del Proietti thinkin', "A Persiché, li farai du'sordi, ma che vita…).
Un linguaggio ironico-tagliente quello di Paolo Zanardi (cognome che evoca grande arte: chi non rammenta il mitico Zanardi di Andrea Pazienza, Paz!).
Insomma, benvenuti nell'Epoca della "crisi per i poveri", dove vince l'intelligenza rarefatta e gli spot per la vita… a tutti, l'augurio di un sempre più radioso "Job for Life!".
Compaiono nel video di Zanardi: Caparezza as "Politico Istitutore Democratico"; Andrea Rivera as "U Munnizza; Antonio Rezza as "The Testimonial". Regia di Peppe Toia, giovane di indiscutibile talento.