lo strano caso del controllore “cattivo” di trenitalia

Treno2

E insomma ieri vado a trovare un amico a Lugo di Romagna. Giornata media, finisco di leggere il fumetto di Spiderman in uscita con il Corriere della Sera, inizio Febbre a 90' di Nick Hornby. Il tempo non è granché ma, mi dico, anche se ho preso il treno Freccia Bianca di Trenitalia, che ci mette 4 ore in tutto da Milano, mi prendo una giornata tranquilla.
Prendo i biglietti online del treno che parte da Milano alle 9.35 (direzione Lecce). Mi dico, non prendo già il biglietto regionale, quello lo prendo a Bologna che mica si può sempre essere programmati, e poi tanto faccio in tempo.
Arrivo a Bologna in ritardo di appena 5 minuti. La coincidenza per Lugo (Ravenna) parte dopo 15. Vado a fare il biglietto allo sportello, è regionale! Mi piace il senso un po' retro che generano le pensiline di legno delle stazioni, in contrasto pieno con l'immagine techno che ormai si sono riciclate a livello di "fashion model". Allo sportello c'è una coda di 20 persone. Non ce la farò mai. Non c'è problema, mi dico, sentendo già i primi sintomi di ansia sul collo. Vado alle macchinette automatiche. Infatti, alle macchinette ci sono già 8 persone, e nel frattempo la partenza del treno è scesa a 8 minuti. Il treno dopo, per Lugo, è…tra un'ora. Non posso. Arriverei alle due e alle quattro me ne devo andare e devo pure parlare di lavoro, ovviamente.
Il tipo davanti a me nella fila, merito delle mie maledizioni, molla il colpo. La carta di credito non gli funziona. Perfetto! Penso, ce la faccio, e infatti metto le mini monetine nel box, andata e ritorno da Lugo, 9euro e spicci. La voce al microfono, che ormai è completamente automatica, annuncia il mio trenino, arrivooo… Timbro al volo, esco ed eccolo lì. L'Eldorado per Lugo di Romagna. Sulla banchina intercetto un controllore e gli chiedo a che fermata devo scendere, perchè ovviamente il trenino non è un diretto, dovrò prendere una coincidenza a Castel Bolognese. Lui mi dice sì, e senza nessuno spirito di contraddizione, infine, salgo.
In carrozza, mi metto finalmente tranquillo. Continuo a leggere, guardandomi intorno un po' soddisfatto dalla mia sagacia e dal mio problem solving.
"Biglietti", il controllore di prima arriva con un suo collega. Io mi godo il poco sole delle province bolognesi. Allungo anche il mio ticket valido di viaggio, come un perfetto utente ligio.
"Ma lei non ha timbrato?" (…) "Lei non ha timbrato?" (…) "Scusi".
Il tipo mi tocca una spalla. Ce l'ha con me?!
"Lei non ha timbrato il biglietto".
"Sì sì" dico accennando un sorriso.
"Sono dai 5 ai 44 euro".
"No guardi ho timbrato".
"Eh qua non risulta".
Mi comincio un po' ad alterare, ma devo essere tranquillo. E' solo un controllore ligio, anche lui, al dovere di controllare, e adesso tutto si sistema, che sono una brava persona io, e poi, non faccio il biglietto di 4.60euro? che ci vengo da Milano e ho già preso pure il biglietto di ritorno e pure i due bigliettini del regionale che lo satvo perdendo?
Così gli dico, più o meno.
E il tipo, il Signor Controllore, di quelli di mezza età che no ti guardano neanche in faccia e mi fa "Mi dia i documenti".
"No, ma come? Guardi che ho timbrato, sono un giornalista" (questo, mi dico avrà un qualche effetto) "Lo faccio per lavoro di viaggiare, e poi ho timbrato…" insisto. L'uomo dà sempre una seconda chance ai suoi simili…
"Documenti". E a quel punto, mi arrabbio sul serio. "Ma come, è indecente! E' imbarazzante, è la prima volta che.."
"C'è sempre una prima volta!".
(…)
C'è sempre una prima volta. Giuro. Ha detto proprio così. La banalità del male…
Intanto tutti si sono girati. Oltretutto fai pure la figura del furbetto. Oltre il danno la beffa insomma, e per poco non mi fa saltare pure la mia fermata per la coincidenza.
Scendiamo. Mi commina la multa, il Controllore Ligio Al Dovere E Alle Norme tutto con le maiuscole. Gli ho chiesto pure come si chiamava e mi ha fatto vedere solo il cartellino, dove c'era scritto qualcosa tipo "Capo Di Qualcosa".
Pensavo, dopo essermi fatto sbollire la rabbia, non della multa di 44euro ma per il senso di impotenza e ingiustizia che lasciano queste cose.
A Lugo la prima pagina del Resto del Carlino recita (vero! prima pagina del 7 marzo 2010) "Treni in ritardo: ancora proteste dai pendolari". E allora uno pensa, ma gliele facciamo noi le multe adesso, e quando un treno mi ha ritardato di un'ora che ho perso un appuntamento di lavoro, che devo fargli causa per danni morali? Perchè parliamoci chiaro, ma una tratta Roma-Milano a 89 euro, mi conviene la macchina alla faccia dei trasporti pubblici e dell'inquinamento. O no? Signor Controllore? E' che bisognerebbe distinguere. Che non vogliamo tutti fottere il prossimo. Signor Controllore Ligio Al Dovere E Alle Norme. E' che Trenitalia è una grande azienda (c'ho la carta fedeltà (!) e pure la Carta Oro per quanto viaggio), e cose del genere non gli fanno bene. Mi dispiace. Signor Controllore sul regionale delle 12.06 da Bologna, che ha fatto coincidenza a Castel Bolognese. Mi spiace non averle potuto dire "Si sbaglia, perchè le norme ognuno ce le ha dentro, e se un giorno ognuno avrà le sue, rispettando gli altri, non avremo più bisogno di Controllori". Ah! Forse è proprio questo… A Trenitalia invece, una bell'indagine sulla soddisfazione dei clienti? e dei controllori di bordo? e dei bagni? e del rispettare gli orari?
E poi, alla fine, chi controlla i controllori? Buona primavera a tutti, che la vita per fortuna è "fuori" (come dice il mio amico Stefano).

  • mauro |

    Gentile Viaggiatore, sono sicuro anche io che sia giusto e non sbagliato pagare, tant’è che nel caso del racconto, avevo già pagato e a distanza di tempo rifletto oltretutto sul fatto che ha ragione lei. E’ giusto pagare anche la multa, anche se a volte si va troppo di fretta, proprio per lavorare, come il controllore. Tutti lavoriamo, io nel mio lavoro a volte sono costretto a scendere di corsa da un treno a un altro. Per lavoro. E, se un treno ritarda, succede che uno vada di fretta e il biglietto – che oblitera – non abbia tempo di controllarlo, appunto! Il controllore, siamo d’accordo che lavori, come lei e come me, solo nell’articolo quello che volevo sottolineare è che a volte (come lei, dato il lavoro che fa, mi insegna) un po’ di buon senso serve più che mille regole. Siamo tutti persone, e a volte invece che nasconderci dietro un dito, ci si può guardare in faccia e capirlo se uno ha avuto una giornataccia o meno (l’articolo comunque era scritto semi-serio, volutamente scritto in maniera ironica, visto che a quelli che fanno il mio (infame) mestiere è richiesto anche il diritto-dovere di cronaca e denuncia).
    La ringrazio comunque dell’attenzione e della sua posizione in merito all’accaduto.
    Una riflessione invece sulla risposta che lei ha scritto sul commento di Ap: dal tono potrebbe sembrare che il suo lavoro possa risentire di una preterintenzionalità che, invece, sappiamo, nelle forze dell’ordine non deve, e non può, esserci. I corpi dipendono dallo stato, a cui tutti paghiamo tasse, proprio per permettere che lei faccia al meglio il suo lavoro, senza dover risentire di pressioni emotive che le porterebbero via tempo e lucidità. Ciò detto, il commento di Ap a me è sembrato innocuo e non delinquenziale, né un’istigazione a commettere reati. A volte, contro chi è più grande di noi, rimane solo protestare (Trenitalia a quell’epoca era ancora un monopolio, io sono un cliente affezionato, ma a volte mi rendo conto che il servizio, o i ritardi, sono eccessivi). Ap esprimeva un atto di rappresaglia, lo faceva a modo suo, sbagliando magari. Le pene però, se non sbaglio, non dovrebbero essere corrispondenti all’entità del misfatto?
    Comunque, adesso, sto cercando di comprarmi una Vespa d’epoca, così risparmio sull’assicurazione e mi muovo su un pezzo di storia d’Italia (quel bel paese in cui lei giustamente dice tutti viviamo, e che negli anni Sessanta ha prodotto imprese come Piaggio, Eni, Olivetti,… e che oggi produce… beh su oggi magari ne dovremmo parlare!)

  • Viaggiatore |

    Scusate se dico la mia quale militare della Guardia di Finanza, che spesso si trova in situazioni simili anche se nn hanno a che fare con i treni… Preciso che le multe sui treni, con la tua stessa amarezza, le ho prese anche io, ma poi riflettendoci ho capito che era giusto.
    Allora, i ritardi dei treni è vero che sono problemi davvero gravi, dati dalla mancanza di investimenti di trenitalia, la quale punta al maggior incasso con la minima spesa… Questo è il rovescio della medaglia degli enti statali ceduti in gestione alle aziende private.
    Sulle multe, diciamo che se ne fanno poche. Nel suo caso era più che giusta!!! Il biglietto nn timbrato o timbrato male x la fretta è cmq una mancanza, anche se in buona fede. Sa quante xsone furbe cercano di prendere in giro il controllore? E lui cosa puó fare x riconoscerle? Niente! Quindi applica la sanzione e basta! Lei avrebbe dovuto almeno controllare, invece di sedersi tranquillamente, la corretta obliterazione del biglietto. Se l’avesse fatto sarebbe potuto andare nella carrozza principale in cui in genere trova il capotreno, o cmq incontrare lui o i suoi collaboratori x i vagoni, e farsi timbrare il biglietto con apposita firma. Fare storie x i documenti è ancor più sbagliato!! Quella persona fortunatamente faceca il suo lavoro… E nn servono le classiche frasi: come si xmette e bla bla. Se avesse assistito alla stessa scena, ma verso un altro viaggiatore e il controllore avesse chiuso l’occhio, ora lei avrebbe scritto tutt’altro articolo, del tipo: io pago e i furbi no grazie ai controllori nullafacenti.
    X Il tipo che ha commentato: io mi sono rifiutato di dare i documenti, chiami la polizia, è una persona che ha poco cervello e nn ha rispetto del lavoro altrui. Ti è andata bene!! Saresti incorso prima in una violazione del tulps, xchè il controllore è pur sempre un PU all’interno del treno. Poi all’arrivo della polizia, o magari c’era già qualche agente/ufficiale di pg (tipo me), ti faceva passare la voglia di fare lo svelto! E mi sarebbe piaciuto che ti rifiutavi ancora!! Così ti ritrovavi un bel procedimento penale e imparavi un pichino a rispettare il paese in cui vivi.

  • mauro |

    non so che dirti. so solo che andavo di corsa, ho timbrato e la macchinetta ha pure fatto il rumore della convalida. che c’ho messo trenta secondi a catapaultarmi per prendere il treno. e che quando è arrivato ‘sto tipo, ci sta che la mia colpa fosse quella di non avere controllato che il biglietto si fosse effettivamente vidimato (lo avrei potuto controllare, e perdere il treno: oppure, avrei potuto controllare mentre correvo mentre gli occhiali da sole mi si stavano sfracellando a terra con lo zaino e il giornale in mano e il fumetto dei supereroi che compro in allegato con il corriere della sera il lunedì…sarebbe stato proprio facile controllare è vero). ma non è per tutto questo, è per la mancanza di umanità del controllore dal cuore di ghiaccio. e soprattutto, che non ho mai fatto il furbo sul treno. questo è il più grande dispiacere, che almeno ci sarebbe stata una forma di colpevole contentezza per aver pareggiato i conti col destino.
    prossima volta, prendo la macchina…

  • AP |

    Io l’ultima volta gli ho detto “i documenti non glieli do. faccia venire un poliziotto per l’identificazione” e alla fine non è arrivato nessuno (voleva farmi la multa perchè avevo un biglietto eurostar [annullato] usato su un regionale)

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