Bello! Finalmente un bel film sugli X-Men. Dopo le prime deludenti puntate, dopo il punto isolato di Wolverine: le origini temevo l'ennesimo flop senza storia e inutilmente pieno di effetti speciali. E invece…
L'inizio degli X-Men, uscito ieri nelle sale italiane, regia di Matthew Vaughn (quello del film Kick-Ass tratto dal fumetto-cult di Mark Millar tanto per capirci), narra di quando il professor Xavier (il "magnetico" attore James McAvoy) e Magneto (ironia della sorte, l'attore tedesco Michael Fassbender, lo psicopatico spartano del film di Zack Snyder "300") erano amici.
Il film, sin dall'inizio, ci inchioda alla storia dei due protagonisti e amici: Charles Xavier è un dotatissimo telepate, studente – poi professore – di codici di mutazione della specie, pacato ed equilibrato, simpatico (perfino capelluto); Erik è un ebreo, un ragazzino sopravvissuto ai campi di concentramento a cui è stato tolto tutto… diventato adulto, il mutante che controlla i metalli ha giurato vendetta ai criminali nazisti (una sorta di Simon Wiesenthal solo molto, molto, più "definitivo").
Insieme a loro: la mutante Raven, sorellastra di Xavier, sempre in lotta con se stessa per la sua forma iper-mutante (crisi di personalità in una teenager con gli ormoni a manetta); lo scienziato Hank McCoy, una sorta di Dr.Jekyll e Mr.Hyde (poi capirete perché, e questo subplot della storia è veramente "sottile"); tra gli altri, il riccioluto rosso Banshee, e poi lei. Lei, nel senso di Emma Frost (che è forse l'unico personaggio un po' sotto tono del film).
X-Men l'inizio non è solo un film sui supermutanti. E' una storia ambientata a cavallo tra la Seconda guerra mondiale e l'assurda ipotesi dell'esplosione della Terza, quando la "crisi dei missili cubana" rischiò di far ricadere il mondo nell'incubo della guerra termonucleare globale (con tanto di immagini d'epoca di JFK-John Fitzgerald Kennedy, poi invece ci fu "solo" la Guerra fredda).
Il cattivo di turno, un Kevin Bacon nazi-schizoide, che tesse trame al solo fine di eliminare per sempre la razza inferiore degli Homo Sapiens dalla faccia della Terra, rappresenta dunque la nemesi sia per Xavier-professor X sia per Erik-Magneto.
X-Men l'inizio è un film che fa riflettere per lo spessore dei due protagonisti, per la storia intrisa dei due più grandi spettri della storia contemporanea: la Guerra, e la diversità (alias "problema razziale"). E' un film con una storia ben strutturata, con personaggi credibili, in cui l'epopea dell'eroe (degli eroi) si intreccia, secondo i canoni del buon cinema: set up dei personaggi, inizio del viaggio, elementi psicologici di connotazione caratteriale che porteranno gli eroi a trovare se stessi (sconfessandosi o confermando ciò di cui non erano ancora consapevoli), colpi di scena che invertiranno l'ordine dei fattori delle forze in campo, un uso dell'action ben calibrato con battute mai sopra le righe (forse giusto un paio), persino una buona colonna sonora.
Voto (calibrato sul genere): 8/10, mai le vette di Cavaliere Oscuro (9/10) ma insomma finora, forse, il secondo miglior film sui supereroi (sì, anche più di Spiderman 1 - molto simpatico ma anche molto "teen-oriented" – e di Wolverine: origins - stancante, dopo averlo visto 3 volte, e a proposito Nota a margine su X-Men l'inizio: esilarante il cameo di Hugh Jackson-Wolverine, primo "vero" mutante, che i due amici professor X e Magneto tentano di assoldare (!) nel gruppo iniziale degli X-Men). Veramente un film da vedere e superiore alla media (non a caso gli X-Men sono gli Homo Superior!) a parte lo strepitoso Kick-Ass dello stesso regista, Vaughn, ma quella appunto è un'altra storia, pardon, un'altra pellicola…