In un'epoca in cui tutti fanno il vichingo part-time, il piccolo Odd rimane orfano di padre, rimane sciancato a causa di un incidente con un albero, ma lo stesso canta e si guarda intorno, pronto a costruire con la sua ascia il drakar con cui abbandonare il clima sempre più ostile del suo villaggio, navigando verso le sue avventure.
Neil Gaiman, dopo "I ragazzi di Anansi" e "American Gods", torna a raccontare le grandi mitologie norrene. Stavolta con "Odd e il gigante di ghiaccio" (Mondadori, Euro 14) un'altra favola asgardiana, in cui il piccolo protagonista compie il suo viaggio insieme ai suoi fidi compagni di viaggio: a cavallo di un orso – rappresentazione di Thor il dio del tuono – un'aquila – il dio Odino – e una volpe – ovvero Loki, il mellifluo fratellastro di Thor.
Attraversando laghi ghiacciati e ricordi sotto forma di incantesimi, Odd infine lascerà la compagnia dei suoi amici per affrontare i giganti del ghiaccio, che nel tempo hanno esiliato gli dei e portato infelicità nelle terre del piccolo vichingo.
In un finale degno delle migliori tradizioni del nord, Odd si scontrerà ad armi pari con i giganti del ghiaccio, e infine tornerà indietro. Cresciuto.