Nell'aprile 1989, durante la "primavera di Pechino", oltre un milione di studenti e di lavoratori scese in piazza a manifestare contro il regime di Deng Xiao Ping: sei settimane di scontri, tremila morti, migliaia i feriti, centinaia di arresti. Gli studenti ispirati al leader riformista Hu Yaobang si trovarono in piazza Tienanmen. Il governo cinese di Xiao Ping, Li Peng e Yao Yilin rifiutò il dialogo sulle richieste (democrazia e riforme). La protesta si concluse con l'intervento dell'esercito.
Di quest'uomo non se ne seppe più nulla, salì sul carro a un certo punto. Poi arrivò qualcuno (agenti in borghese, passanti,…) e lo portò via – le riprese, come le foto, furono realizzate dall'hotel Beijing. Molti giornalisti, colleghi, persone "normali" persero la vita e la libertà per portare queste immagini nelle proprie redazioni, farle conoscere al mondo. Ancora oggi in Cina nessuno può vedere questi video, nessuno può parlare di quello che successe. Non esiste libertà di stampa. Forse qualche notizia trapela dalla Rete. Questo il senso di scrivere, quello di leggere.
