Uomo, Scienza e Tecnologia: nel Terzo Millennio, la Realtà
arriva dai fumetti. In Civil War della Marvel Comics (miniserie ideata
da Mark Millar e disegnata da Steve McNiven – creatori della versione Ultimates)
i Supereroi si scontrano a causa del SuperHero Registration Act – un decreto
del Governo americano che impone la registrazione delle identità civili agli
individui dotati di superpoteri.
Gli eroi sono sotto accusa a seguito di una tremenda
esplosione causata dal supercriminale Nitro, che ha coinvolto centinaia di
bambini. Ma i veri responsabili della tragedia sono i giovani New Warriors.
Per meglio dire, la loro precarietà nel “lavoro” di supereroi, i modelli
televisivi, la ricerca del “glittering success”…
Guerra e società civile, ma anche Politica. E ancora, il
ruolo dei media, il Mercato: CW riflette molti dei grandi dubbi
dell’attuale fase storica. Compresi i rischi della Scienza applicata e il ruolo
della Tecnologia/Informazione.
I “supereroi della Scienza” appoggiano l’Atto (Iron Man –
tecnologo; Reed “Uomo di Gomma” Richards, Mister Fantastic dei F4 – fisico;
Hank Pym, Il Calabrone/Golia – biochimico). Mentre i “supereroi Umanisti” lo
avversano (gli Street Fighting Man Daredevil, Falcon, Luke Cage. Lo
stesso Spiderman, scienziato e fotoreporter: prima pro-, poi
anti-Registrazione).
Discorso a parte andrebbe fatto poi per Wolverine e l’Universo
mutante degli X-Men. E per il popolo sommerso di Namor, principe degli
atlantidei. Il
dibattito tra Supereroi è il confronto che tutti evitiamo con i punti più
oscuri del nostro Tempo Tecnologico.
L’ambiguo industriale d’armi Tony Stark/Iron Man – l’uomo
dall’armatura intelligente (film uscito da poco su grande schermo) – è un self
made man che pretende di conoscere il Bene Superiore e decide di
conseguenza; “Testa di Ferro” al cinema rappresenta l’ingenuità americanista del
2BNumber1 (To Be Number One) ma, mentre nel film Tony Stark, si “ravvede” solo
dopo essere stato rapito da improbabili terroristi islamici, nella serie a
fumetti si schiera dalla parte del Governo; studia un Piano Segreto, al prezzo
della reclusione dei suoi ex superamici; accetta tra le proprie fila i Nuovi
Thunderbolts: i supercriminali Venom, Goblin, Bullseye…
Capitan America, invece, incarna la Giustizia (la prima
uscita del supersoldato risale al novembre del 1941, con il mitico pugno in
faccia a Hitler che sancì l’ingresso degli Stati Uniti nel conflitto mondiale ndr).
Il Cap è sentimento collettivo, espressione del popolo. L’anima dei
“Vendicatori” rappresenta lo spirito più autenticamente puro dell’American
dream: la Libertà, anche in opposizione al Governo se necessario.
Negli USA si dibatte, da molto, sul tema dei diritti civili.
Sul concetto di “diversità”. Così in CW, i supereroi sono i “diversi” e
la società civile pretende la loro schedatura. Supereroi pro-Governo e
Supereroi-Ribelli si dividono la scena incarnando posizioni differenti, che
raccontano i nostri giorni. Dove siamo a un passo da un’elezione storica del
nuovo Presidente degli USA, e sono una donna e un nero a gareggiare per la
carica…
I fumetti sono entertainment ma possono, ormai,
essere considerati modelli d’informazione “informale”: il ruolo giocato dai
media nell’intera vicenda, e nello spin-off Civil War Special, è
essenziale allo sviluppo dello storyboard generale. Quasi come se
l’informazione fosse l’unico strumento di comprensione della verità, quasi un
nuovo Supereroe: Capitan America infatti viene ucciso. E a tentare di comporre
il Piano Segreto, nei tre Special (Prima Pagina; Fronte di Guerra;
e l’efficace ultimo numero La Confessione), saranno Ben Urich,
giornalista di punta del Daily Bugle (quello di Jonah J. Jameson,
direttore di Peter Parker) e Sally Floyd, reporter d’assalto dell’Alternative.
Insomma, anche se, come suggerisce Julian Sanchez sulla rivista on-line The American Prospect , il
Supereroe fosse un neo-con; anche se la serie avesse fallito nel suo intento liberal; e se, come
suggerisce Alessandro Di Nocera, i fumetti dimostrano che «È (sempre) il potere
assoluto che cerca di salvaguardare se stesso (…)», la serie ha il merito di
mettere in discussione l’intero Universo Marvel. Ma non solo. Perché se è vero
che l’uomo disegna il Mondo, l’immagine racconta tutto, anche ciò che non si
vede.
Essere Supereroi. Uomini e Tecnologia. Governo e Ribelli. E
tu da che parte stai?