Il 30 ottobre Morgan sarà all’Auditorium a Roma.
Marco Morgan Castoldi è uno dei rari momenti di lucidità che mi sia mai capitato da quando sono adolescente.
All’Università, durante un seminario di Filosofia, il prof non mi riuscì a rispondere quando, trattando di ermeneutica, gli feci presente – come dal testo di Decadenza dei Bluvertigo – che l’interpretazione del Mondo è un po’ come parlare della «glacialità della musica atonale, e del modo in cui non è capita… forse neppure da me».
Darsi un’identità intelligente e non media, ironizzando sulla banalità dei propri limiti, perché la cornice è l’unica verità/vanità che racchiuda l’Arte schiudendo la realtà.
Spesse volte mi ha salvato, altre ha salvato chi amo. Chissà che scena metterà in piedi all’Auditorium: siparietti (dove solo Beck Hansen riesce FORSE a fare di meglio), uscite ed entrate in scena mirabolanti, luci d’ombra e parole soffiate con intensità.
Morgan è pieno d’aria e acqua, come un vaso di Pandora da scoperchiare, intenso e definitivo come la musica, di synth e entropia.
Morgan presenta all’Auditorium “DaAadA” (con il sottotitolo Teoria delle catastrofi), di seguito il comunicato stampa dell’Auditorium:
«è il disco più lennoniano che Morgan, da grande fan di McCartney, abbia realizzato: lo è per l’attitudine autobiografica, per la prosa spesso dolorosa, per l’immediatezza musicale. Lo è per la capacità che ha di raccontare in musica due anni vissuti pericolosamente e di metterli direttamente davanti agli occhi di chi lo ascolta. E’ un disco che parla di Amore, di Ossessione, di Morte, di Poesia, di Divorzio, di Malattia, di Figli, di Incubi, di Genitori, di Assenze e di Presenze. E’ a suo modo un diario degli ultimi due anni, e come i diari a volte è faticoso, altre volte più scorrevole. Morgan presenterà dal vivo le canzoni di “DaAadA” ma anche brani del suo repertorio (Canzoni dell’appartamento e Non al Denaro, non all’amore né al cielo – rielaborazione personale dell’album di Fabrizio De André)».
Ingresso: posto unico 20,00 euro.