mi scusi per trovare dio? domandò il piccolo maialino

Maialino

A Trieste mi è capitato di fare due incontri davvero interessanti. Il primo
è l’editore-tipografo-libraio Casagrande che, con i suoi –anta anni, ha
raccontato un’editoria di passione, carta, suoni pacati, lui che risiede in
quel della Svizzera (la Isvizzera verde) di acqua e verde pastello, di un Paese
che ha sempre preferito la pace e la tranquillità alla sopraffazione schierata
e alle guerre di prevaricazione. Anche a costo di risultare non schierati,
isola di popolo laborioso (certo non tutti) tranquillo (dipende) che non si
preoccupa dei giudizi altrui – sempre, peraltro, negativi.
Il
secondo incontro è stato con Alex di Asterios editore – per chi,
come me, ha studiato Economia ricorderà Geopolitica del caos di Ignacio Ramonet
pubblicato da questa storica casa editrice. Ma il libro di cui vorrei parlare
non è l’ennesimo bel volume di econometria, ma un libricino per bambini che si
intotola, appunto, «Mi scusi, per trovare
Dio?» Domandò il piccolo maialino
(il sottotitolo recita, Un libro per
tutti quelli che non se la bevono). Una storiella illustrata che racconta il viaggio di un maialino e del suo fido
amico riccio che, dopo aver visto su un muro la scritta «A chi manca Dio manca
qualcosa!», decidono di mettersi in viaggio (anche se nella prima scena se la ridono
della grossa, ma sono intelligenti e quindi dubitano di se stessi).
Nel
percorso verso il monte su cui sorgono le “case di Dio” (una sinagoga, una
chiesa e una moschea) la felice combriccola passerà attraverso la terribile
fermezza del rabbino, l’opulenza sanguinosa del vescovo e l’intransigenza del
muftì. Vedere come gli uomini abbiano istituzionalizzato Dio, convince i due
simpatici animaletti a svignarsela, e a tornare nella loro casetta tranquilla
con tutti i loro amici animali.
La
storia è stata censurata in Germania prima di approdare in Italia…
I due autori: Michael Schmidt-Salomon è
laureato in Filosofia, musicista e scrittore, www.schmidt-salomon.de; Helge
Nynche è Designer, lavora per “abbellire” ospedali per bambini.