Afterhours

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credits by Antonio Veracini & Roberta Accettulli

I milanesi ammazzano il sabato è il nuovo disco degli Afterhours. Uscito il 2 maggio scorso, prende il nome da una storpiatura del titolo del libro di Giorgio Scerbanenco" I milanesi ammazzano al Sabato".

Cambiamenti importanti sul fronte organizzativo: il passaggio alla Universal come etichetta (dopo Mescal) e a Casasonica Management, per sviluppare al meglio il link tra creatività e tecnologia.

«Non essere semplicemente musicisti, ma veicolare progetti, attraversare la Rete». Ne parlo con Manuel Agnelli, leader del gruppo «Essere musicista significa veicolare informazioni: traduciamo immagini con il linguaggio dei nostri tempi…Il mondo dei media tradizionali non ci ha dato troppo spazio: allora rimane diventare informazione in sé».

guarda il video di "è solo febbre"

guarda il video di "riprendere berlino"

guarda il video di "pochi istanti nella lavatrice"

Usando tutto, dal passaparola alla Rete, dai media orizzontali come MySpace al contatto diretto «Per attraversare tutti i livelli e giungere a produrre qualcosa di diverso: happening, show, fino alla realizzazione di video, che veicolino l’immagine fuori dagli standard e riportino le persone a un’analisi meno superficiale della Realtà». Anche se «con Internet le informazioni arrivano a velocità alta e i ragazzi si abituano a essere sintetici nel ragionare. Così, forse, manca la profondità…».

Le nuove generazioni? «Dopo gli anni’90 (e la fine del dualismo Occidente/Impero sovietico), la successiva apertura a livello politico ha permesso a movimenti come il grunge di ideare una specie di filosofia contro le Multinazionali, il monopolio dell’Arte, dell’informazione…». Un movimento che seguiva le lotte politiche del‘68 «di quei movimenti oggi è rimasta, forse, l’Estetica. C’è molta confusione di termini e posizioni. Ma i ragazzi non mi sembrano passivi o cinici, sono alla continua ricerca…».

Un cinismo realista, invece, accompagna da sempre la “forza sottile” degli Afterhours «Parliamo di posizioni e visioni non universali, in cui si prende coscienza del fallimento ma si assume anche il coraggio di un ruolo, piccolo ma fondamentale, nel nucleo delle cose».

Ospiti illustri – Stef Kamil Carlens (dEus), Greg Dulli (Twilight Singers), Cesare Malfatti (La Crus), Brian Ritchie (Violent Femmes), John Parish (tra l’altro, coproduttore di parte dell’album) – contribuiscono a rendere I milanesi… un album eterogeneo, immediato, denso.

Due testi poi spiccano in questo senso: la canzone Riprendere Berlino – metafora della riconquista «Un atto fragile, la leggerezza che ha spesso un’accezione negativa… ma occorre proteggere le sensazioni, riconoscerle e difenderle è un atto di maturità». Poi «chi non vuole sbagliare, finisce per farlo in modo più grossolano perché non ha esperienza»; il secondo brano, È solo febbre «è un pezzo sui massimi sistemi interiori, che parla dell’ossessione per la creatività, una patologia che condiziona l’esistenza» un brano ispirato a Mozart e Salieri, il mediocre che si scopre mediocre. Una canzone eseguita in modo asimmetrico, con un tempo in 9/8. Il tempo, «ho disimparato a contarlo, al massimo mi interessa scoprire i cambiamenti…». Per il video di È solo febbre gli Afterhours si sono avvalsi della collaborazione di Graziano Staino – artista che gira in pellicola e non in digitale.

Ma quello degli Afterhours è un esperimento trasversale, già evidente con “Le Sessioni Ricreative”: il disco prima del disco uscito sul numero di Aprile 2008 di XL. Una storia densa, di “spaesamenti sonori”: dal lunghissimo co-hedlining tour del 2006 negli USA e Canada con Twilight Singers e Mark Lanegan; a “Gioia e Rivoluzione”, brano storico degli Area riproposto live e nel film di Guido Chiesa “Lavorare con lentezza” (dove tra l’altro gli Afterhours interpretano la band di Demetrio Stratos). Manuel, poi, ha prodotto l’album “Trasparente” di Marco Parente e i primi 2 album di Cristina Donà.

Infine. Supereroi preferiti? «Aquaman: quando giocavo a pallavolo ero sempre in panchina, portavo l’acqua…». Afterhours, storie minori per diventare grandi.

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  • mauro |

    Anch’io sarò a Milano il 23 maggio al Palasharp, ma dove hai caricato il post? ricette…come da copertina, secondo me è un modo per delineare l’uso della vita, il fatto che si mangia tutti i giorni un po’ del nostro tempo, e forse siamo noi stessi

  • marta |

    anche io sto meditando, agenda alla mano, di andare a vederli…a milano però!….mi sono permessa di mettere anche io un breve post sulle ricette di agnelli e compagni

  • ViolaVic |

    Stasera c’è il concerto a Roma…sto fremendo cercando di trovare una scusa plausibile al lavoro per andare via prima. E sono un po’ arrabbiata perchè non ho avuto il tempo per imparare le canzoni dell’utimo disco a memoria! Mi lascerò trasportare….

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