porcupine tree concert

Porcupinejpg

Sono stato al concerto dei Porcupine Tree. Nonostante
sia arrivato in ritardo, la magia è stata immediata, intatta. Senza neppure
considerare il tempo, le note di Waiting_part
I
mi hanno accompagnato mentre entravo. Dopo 30 secondi ero già nel Globo
di Suono.
Steven Wilson, leader del gruppo, ha poco più di 30 anni. Un folletto con
gli occhiali, incrocio perfetto tra Harry Potter e l’anima più estroversa di Kur(d)t
Cobain
, stessi capelli lisci lunghi, stessa tecnica sibilante e storta.
Secondo me, il miglior chitarrista in circolazione (per altri versi ed
emozioni, al pari Ben Harper, ma siamo su un altro pianeta).

 

Wilson è un genietto – scrive testi e musica, suona la
chitarra e i synth, voce del gruppo, ha lavorato al progetto Blackfield
con Aviv Geffen, cura personalmente la produzione degli album, lavora alla
parte creativa dei live (ormai i concerti dei PT hanno sempre delle immagini
bellissime proiettate dietro la band mentre i suoni incidono l’aria).
Da
qualche anno (dalla pubblicazione dell’album “Deadwing” feat.
Lazarus&Shallow) Wilson ha anche strizzato l’occhio al Mercato
discografico, ma solo per riuscire a produrre ciò che vuole. Leader
indiscusso, bizzoso, suona per gioco, con una facilità che rasenta la mania.
Suoni taglienti e cattivi, imparati in anni di lavoro, di tempo dedicato e
ascolto continuo. Molti trovano inquietanti i PT, io al limite li trovo senza
pietà. Veri fino all’imminente conflitto dichiarato.

  • mauro |

    Se pur è vero quello che dici sulla sperimentazione che accompagnava il termine progressive, di per sè concetto di sviluppo creativo, credo la musica non debba fermarsi alla storia dei gruppi. Può essere vero che tra gli anni 60 e 70 molti gruppi dessero l’anima ai live. Ciò nonostante oggi molti musicisti producono non prog ma progresso di musica: penso ai Mars Volta – che sicuramente ti piaceranno – ma anche ad altri come Bjork, Radiohead, Beck (Hansen), in Italia John De Leo e Morgan…ognuno dei quali ha sviluppato concetti a partire dalla propria forma. Credo insomma che la Musica sia una coscienza e una storia, e che non vada pensata solo a pensare dai personaggi che la (o l’hanno) popolata. Piuttosto, penso che vada vista dall’alto, come esperimento continuo di incontro: l’artista con se stesso, l’artista con altri artisti e generi, con il pubblico. Questo è Musica secondo me. Gli attributi ci servono per distinguere, l’ascolto per riconoscere emozioni personali. Mi trovi d’accordo sull’epilogo, ascoltare e…sempre ascoltare…

  • faber |

    sono d’accordo con te, ma penso che come altri grandi gruppi dei tempi moderni i PT potrebbero dare senza alcun dubbio molto di più di quello che danno.Speriamo che il demone psichedelico ogni tanto riecheggi e faccia fluire un mix tra rock post moderno, psichedelia e progressive (vedi collaborazione con R.Fripp)(non so se il termine progressive si usi ancora) al fine di godere a pieno della maturità creativa che questo gruppo che può e deve poter ancora esprimere a pieno.
    Buon ascolto
    al prossimo concerto

  • Luca Tremolada |

    fico

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