the new webtv

Webtv


In questi giorni su corriere.it ho letto un articolo di Hanay Raja.
Parla delle (forse) new tv: la modalità web.
Lo streaming, la metodologia dell’on line, che permette all’utente di interfacciare il web-video ovunque, e solo su richiesta.
Luoghi-video in cui la modalità economica è il marketing 1-2-1, apparentemente low profile, in perfetto stile Google.
Progetti multimediali dall’interfaccia grafica sobria, accattivante: sono network, aggregatori, player sviluppati in P2P, che utilizzano il social networking.
I nuovi protagonisti della tv on line si chiamano Joost, Babelgum, Veoh e Democracy.

Organizzare i contributi attraverso la community (commenti, blog, preferenze), questa è la sfida per tutti…

Ma senza la creazione di un palinsesto sarà difficile per la Web fare Tv: l‘organizzazione dei format permette razionalizzazione e ottimizzazione dei tempi. Contemporaneamente, così si evita (forse) la creatività a vantaggio degli standard generalisti. Si toglie l’originalità del metodo random propria dello UGC a vantaggio della strutturazione dei contenuti in un box. Di nuovo "televisivo" allora.
Insomma, sarà W
eb 2.0 o semantica interrotta del media communication?

  • Giovanni |

    Non concordo assolutamente!!!!!!!!!!!!!
    Come per tutto anche la WEB Tv imparerà da se stessa e saprà offrire prodotti e contenuti forse + validi dei classici, perche oggi a dispetto dei classici mezzi di comunicazione, per adesso sul web ci si può permettre un minimo di libertà e spazio di manovra, senza che si venga troncati dalla censura.
    Il giudizio dato pertanto a mio avviso è estremamente parziale e soggettivo,
    e mai i giudizi soggettivi hanno trovato conferma nel futuro.
    Si gridava alla bufala per la radio, la tv, internet, ed oggi sono parte delle nostra vita, cosi sarà anche per le WEB TV.
    Il futuro è ” mobilità” e la TV classica non potrà mai star dietro a tale esigenza!!

  • mauro |

    Intanto siete in versione beta e questo mi sembra un atteggiamento estremamente interessante, nella funzione open essere “in progress” è sintomo di apertura.
    L’informazione che date mi sembra, a prima vista, giustamente “parziale” nel senso di parte del tutto. Di fatto, comunicazione è angolo visuale, nel modo e nella percezione – come ben sanno i fotoreporter…
    Detto questo, costruire un palinsesto web deve tener conto, secondo me, della verticalità. E’ un passaggio di cultura importante con il quale molti editori stanno facendo i conti. Fino a oggi non ci sono molti esperimenti di 2.0 funzionanti, ma questo sconta le ragioni del ritardo verso il Web semantico.
    La verticalità, se accompagnata e indirizzata, può tradursi in informazione/giornalismo underground, che spesse volte è sinonimo di qualità.
    grazie per il commento e buon lavoro

  • giampaolo |

    Ciao Mauro
    concordo pienamente con quanto dici.
    concordo tanto che da oltre un anno lavoro, con il mio gruppo, sulla creazione di un’autentica tv web.
    al momento abbiamo una beta on line
    http://www.fishwebtv.it
    argomento strano, lo ammetto (pensa che nessuno di noi è pescatore), ma chi ci ha finanziato ha questa passione.
    però è iperverticale, esattamente come dovrebbe essere una webtv … eh eh
    ora stiamo lavorando per aprire altri canali e per dar la possibilità, al pubblico, di costruire palinsesti verticali rispetto ai singoli temi ed orizzontali rispetto ai diversi canali
    ti va di farmi sapere cosa ne pensi?
    giampaolo

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