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Università. Società. Informazione. Nuovi media-linguaggi. Nuove creatività. Ne parlo con Stefano Mizzella, dottorando in Società dell’Informazione che, con un gruppo di giovani ricercatori, sta sperimentando grazie a Paolo Ferri, professore in Bicocca in Teoria e tecnica dei nuovi media, «l’Osservatorio sui Nuovi Media». Un’esigenza di studio che lega la creatività al Tempo, all’epoca di una tecnologia applicata «Abbiamo scelto un nome, NuMedia BiOs,…(che viene da) “New” – “Nu” e (da) un riferimento al “Basic Input-Output System” (BIOS)».

Molte Università e centri di ricerca negli ultimi anni hanno avviato progetti di questo tipo ma «Rispetto agli altri Osservatori universitari…, noi abbiamo deciso di puntare su un approccio metodologico qualitativo… sull’utilizzo della digital ethnography». Obiettivo: «Conoscere e comprendere le ragioni e le modalità attraverso cui sono stati visti, prodotti e scambiati, con altri utenti, i contenuti», i dati dell’on-line, la Rete. Snodo di contenuto, galassia-arcipelago dell’informazione.

«Abbiamo già avviato collaborazioni con alcune società…(si può) creare vera innovazione attraverso un dialogo bidirezionale tra accademia e impresa». La prima ricerca dell’Osservatorio è uno studio qualitativo sulla “dieta digitale” degli studenti universitari italiani: il rapporto con le nuove tecnologie, il valore del web nella vita quotidiana.

uniS segue anche Bi.cromi, spin-off dell’Osservatorio «un acronimo “spurio”, Bicocca Creative Research On Media Literacy». Uno spazio in cui si confrontano ricercatori, esperti di comunicazione, professionisti del web. «Le nuove forme di creatività, a prescindere dal particolare strumento o dispositivo tecnologico che le sostenga…dal web design alla street art, dallo user generated advertising al parkour…». Videocamera in mano, verifica dell’ipotetico punto di rottura di dinamiche del settore. «Siamo stati media partner di Social Media Lab (incontri promossi dall’Università IULM su Web 2.0 e social media) e di MiniBar-Italy (link), due eventi di cui sono anche uno degli organizzatori». Poi. «Lo scorso aprile, insieme a Francesco Ferrari –Francio degli Art Kitchen – ho tenuto una conferenza al More Than Zero Festival – il primo festival italiano dedicato a nuovi contenuti crossmediali – … È stata un’occasione interessante per parlare di strumenti e piattaforme come LinkedIn, Delicious, YouTube, Flickr e Wikipedia». Scenari web, il multimediale, crossmedialità. Nuovi temi su cui le nuove generazioni si confrontano, spesso in anticipo perfino sui grandi network, i giganti del broadcasting «Forse ha ragione Manuel Castells, quando provocatoriamente afferma che la grande stagione dei mezzi di comunicazione di massa – la Galassia McLuhan, univoca e priva di interattività – non sia riuscita a esprimere la reale cultura dell’Età dell’Informazione… Concetti come privacy, identità, relazione, gruppo… sono difficili da risemantizzazione all’interno di scenari come quello del copyright tradizionale o della comunicazione one-to-all.

Stefano mi racconta di cosa si muove intorno a lui. Nell’Universo di chi, oggi, ha tra i 25 e i 30 anni…i Nativi Digitali «generazione nata all’apice della comunicazione generalista ma cresciuta in ambienti sempre più digitalizzati, …che ha mosso i primi passi sfidandosi su Commodore 64 e Amiga 500, e che ora si ritrova a ragionare sulle implicazioni identitarie e relazionali di un profilo su Facebook».

Discute dell’etica wiki, dei nuovi paradigmi della wikinomics. Ragiona di tecnologie e creatività, si aspetta un nuovo cambiamento generalizzato, diffuso.

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